lunedì 31 marzo 2008

Linux penguin Punk

  
                                             Rasta penguin Linux---->                                                                                                                                                                                                









Linux penguin punk

                                                                             
                                                                                                                                                                                                                                                                                                 

                                                                                                                    

Hackerino 1991 Un hacker con la maschera di Topolino e un altro vestito da Uomo di Acciaio davano una dimostrazione di hackeraggio ai danni di un computer militare

hackmeeting a Pisa, settembre 2007
Ten years nerdcore, hackmeeting a Pisa, settembre 2007, la comunita' hacker si ritrova per condividere produzioni e secrezioni. L'hardware si mette a nudo, nuovi pertugi si rendono disponibili, plug and play, scarica, copia, so hot, you burn it! Ancora ed ancora.


video produzione Espanz
http://www.ngvision.org/mediabase/991

domenica 30 marzo 2008

Sostegno al movimento di lotta per il lavoro e reinserimento sociale 3°fase


Salerno contro-informa
Differenziata autogestita-spinta nei quartieri 3°fase (Salerno)

Salerno 15 marzo 2008


Raccolta differenziata autorganizzata porta a porta nei quartieri.
Si conclude la 3° fase di un progetto di lavoro volontario e sensibilizzazione dei quartieri autogestito dal Movimento di Lotta per il Lavoro e reinserimento Sociale nell'ambito delle iniziative contro l'inceneritore e la centrale termoelettrica. Si rende evidente l'annoso problema della disoccupazione dilagante che affligge la città.
Il movimento dall'esperienza riportata conclude con la consapevolezza che le emergenze proclamate si rendono funzionali ad un certo sistema pilotato da lobby politiche-affaristiche finalizzate esclusivamente ad interessi economici inoltre innestano nella collettività meccanismi mentali atti alla rassegnazione delegando alla politica la "soluzione" del problema
.
Si propone una progettazione seria in cui si include il lavoro, la salute, la difesa dell'ambiente che contenga l'emergenza in atto e pianifichi una seria raccolta differenziata e riciclaggio destinando l'esigua quantità di rifiuti restante a soluzioni alternative altrettanto qualificate ed evidenziate dalla scienza ottenendo un ampia distribuzione del lavoro un ecqua ripartizione del guadagno riducendo al minimo i consequenziali danni per l'ambiente e per la salute pubblica.
Movimento di Lotta per il Lavoro e reinserimento Sociale

Quartiere fornelle centro storico
Video autoprodotto La boratorio sociale "Bimbesqu(A)tters"

Tentativo di intimidazione ???o altro?


"Bimbesquatters" nasce in un quartiere in cui il disagio strutturale ed abitativo è evidente.
 

Salerno  27.03.008
Alle ore 14,00 al mio rientro dal lavoro mi ritrovo a casa tre agenti della finanza che mostravano un mandato scritto (consequenza del mio esposto alla procura della repubblica-vedi art. attività di lab. Sociale) con la richiesta di visionare i computer, presenti nel locale sgomberato di via capone all’atto dell’irruzione del sindaco, senza alcuna notifica si prosegue alla visione e viene prelevata qualche traccia con data retroattiva delle connessioni, evidenziate dalla memoria di uno dei due pc. Al momento dell'irruzione del primo cittadino altro non era che un articolo pubblicato su repubblica che recitava di uno spogliarello di una hostess nella cabina pilota di un aereo video filmata da definirsi erotico ma sicuramente non porno. 
Come nel titolo non riesco a comprendere questa irruzione preme invece  esprimere un concetto fondamentale loro sono alla ricerca di siti pornografici e sicuramente ne troveranno in date retroattive anche perchè rimane impossibile navigare in rete per 10 ore al giorno senza imbattersi in pagine porno( le attività erano chiuse al quartiere, si stava lavorando alla ristrutturazione da mesi in attesa dell'inaugurazione ) ma non per questo si puo essere definiti pornografi. .Pornografo e chi diffonde pornografia. 
Sicuramente le continue denunce ed evidenziazioni di furbizie illecite messe in atto da un sistema politico dominante nella città hanno dato fastidio, sono saltati interessi notevoli e diventa consequenziale un tentativo di persecuzione la percezione che stiano mettendo su un appalto accusatorio e la mia condizione di ex tossicodipendente rende fluida la realizzazione. In città esiste un asse del male che traccia il profilo economico-istituzionale degli individui non asserviti a quel sistema individuando i punti deboli e fare leva su essi.In attesa di ulteriori sviluppi aggiungo che il percorso personale mio e del laboratorio di sperimentazione sociale "bimbesquatters" è estremamente trasparente per cui non temo indagini in corso ma che siano altrettanto trasparente e attente alla realtà.
By Bimbesquatters
 


mercoledì 26 marzo 2008

Torino: minaccia di sgombero per Asilo squat Mappa della dissidenza


Tracciare la dissidenza sul territorio nazionale ,pratiche tipicamente di un incerta sinistra, quello di improvvisare un progetto sociale per giustificare lo sgombero di uno spazio occupato e autogestito, mentre decine di altri spazi, molti nella stessa circoscrizione, restano abbandonati.Infime strategie consumate anche in tempi paralleli una pratica molto in uso sul territorio nazionale quella di far leva sul disagio, sulla morale per far passare attraverso i media informativi uno sgombero ingiusto.
[vedi motivazioni di sgombero [Asilopolitico-bimbesquatters].


Vedi cosa accade a torino:
Torino - Mer, 12/03/2008 – 12:29 Asilosquat, di nuovo sotto sgombero
A soli cinque mesi dal tentativo - fallito - di sostituire l'occupazione di via Alessandria con la sede di un’associazione italo-rumena, il comune torna alla carica, fedele ai principi resi noti pochi mesi prima in circoscrizione 7 dal suo alfiere Piero Ramasso: per giustificare lo sgombero dell'Asilo Occupato, e in futuro di qualsiasi altra occupazione di vecchia data, c'è bisogno di una “individuazione operativa”, cioè di un progetto approvato con relativo finanziamento.
Detto - fatto. Se il comune non ha i soldi per finanziare un progetto che giustifichi lo sgombero dell'Asilo, ci pensa l'assessore Marco Borgione a trovarli: basta utilizzare i fondi del Ministero degli Interni destinati al recupero di un edificio che possa diventare un nuovo dormitorio - foresteria per i rifugiati a Torino!
L'assessore Borgione, da buon politico moralmente irreprensibile, non ci pensa due volte ad utilizzare una somma di denaro pubblico destinata a dare una sistemazione abitativa per i rifugiati a Torino per risolvere una mera questione politica, lo sgombero delle case occupate, che sappiamo bene essere un cruccio che da tempo assilla la “sinistra” giunta Chiamparino. E' anche alquanto sospetto che l'ass. Borgione si dimostri ora così sollecito nel trovare una soluzione al problema abitativo dei rifugiati, quando quest’inverno la stessa persona si è dimostrata totalmente sorda alle iniziative ed alle richieste del gruppo di rifugiati che avevano occupato la palazzina di via Paganini 33 (ex-Fenix2), che pure miravano al riconoscimento da parte del comune delle stesse necessità che cavalca ora l'assessore.
La questione ci sembra quindi molto chiara: cambiano le facce, ma è evidente che la giunta Chiamparino sta cercando di fare leva su temi “di sinistra” (integrazione dei migranti, diritti dei rifugiati) per mascherare in realtà un’azione repressiva nei confronti di tutte le realtà che non assecondino o si sottomettano al potere delle istituzioni o ad una linea di partito. Al posto di Ilda Curti, Antonio Angeleri, Piero Ramasso, promotori del tentativo di sgombero di pochi mesi fa, ora c'è l'assessore alle politiche sociali Borgione, che ovviamente non si muove solo di sua spontanea iniziativa, ma su precise indicazioni dello sceriffo Chiamparino, che vuole annoverare tra i suoi “devastanti” successi anche l’eliminazione delle case occupate a Torino.
Quello che ci sembra ancora più becero e meschino rispetto a pochi mesi fa è che in questa occasione vengano tirati in mezzo, strumentalmente e a loro insaputa, i richiedenti asilo e rifugiati e che, con la scusa di fornire loro una sistemazione, si trovi il pretesto per sgomberare una casa viva e attiva da 13 anni come l'Asilo Occupato, quando la città continua ad abbondare di edifici che rimangono inutilizzati sotto gli occhi dei torinesi.
Noi ovviamente siamo di natura refrattari ai giochi politici che vedono i più deboli vittime e pedine inconsapevoli di progetti repressivi dei politici di turno e non ci rassicura il fatto che l'affermazione dell'assessore Borgione dimostri da sola la bassissima statura morale del politico in questione.
Da consumati giocatori d'azzardo quali siamo vediamo e rilanciamo, il tavolo da gioco è la città di Torino, la partita è appena cominciata.
Saremo sempre pronti a ribadirlo, L’ASILO NON SI TOCCA!

Asilo Occupato Principe di Napoli
Via Alessandria dudes

lunedì 24 marzo 2008

Salerno la mappa della dissidenza tentativo di sgombero C.S.A. AsiloPolitico


AsiloPolitico


Conferenza stampa 12.marzo 2008

Ancora sopruso perpretato dal primo cittadino di Salerno nel tentativo di chiudere il C.S.A. AsiloPolitico dopo aver sgomberato il Laboratorio Sociale(BimbeSquat) Via Capone.In una seduta della Giunta Comunale viene deliberato lo sgombero di AsiloPolitico per motivi igienici e strutturali attribuendo lo stesso all'assistenza dei poveri (caritas).
Intanto la città vive in uno stato di narcosi permanente, assiste inerme al progressivo annullamento di spazi sociali, all'aggressione al territorio, alla cementificazione selvaggia da parte di lobby politiche- affaristiche relazionate esclusivamente agli interessi.
La città assiste inerme allo sperpero di denaro pubblico finalizzato all'attribuzione di consensi.Noi crediamo in un risveglio delle coscienze che ci riporta in una dimensione umana rimettendo al centro l'individuo e le sue problematiche.
I diritti individuali e collettivi non si toccano resistenza ad oltranza all'ostracismo politico-intellettuale del primo cittadino e del suo apparato.
Video autoprodotto Laboratorio Sociale sgomberato Bimbesquatters

La strategia in atto si rende evidente prima si individuano i luoghi di dissidenza poi si fa leva sul disagio e sulla morale pubblica ottenendo il consenso dei media, si prosegue allo sgombero (vedi motivazioni di sgombero si fa leva sulla povertà nel caso si Asilo Politico e sulla morale nel caso di "
BimbeSquatters" da aggiungere che trattasi di spazi sociali autogestiti ed autofinanziati

Video Sintesi ristrutturazione spazio via capone Arte writing-impianto luci LaboratorioSperimentazioneSociale "BimbeSquatters" sgomberato. 2° parte


Laboratorio Sociale "BimbeSqu(A)tters vive nonostante lo sgombero subito



Il potere senza l'etica produce sopruso
Il percorso intrapreso viene ostacolato da un ennesimo sopruso perpretato dal primo cittadino a danno della città e del quartiere ordinando un ulteriore sgombero accusando i presenti di pornografia inveendo contro alcuni manifesti in cui si indicava l'invito all'inaugurazione di una zona autonoma esente dal protezionismo politico vigente-da dire che il video porno accusato altro non era che un articolo di repubblica con video di una hostess che accennava ad uno spogliarello nella cabina di pilotaggio. Lo spazio era fornito di una rete lan wi-fi con connessioni multiple e tutto avveniva su un portatile personale inoltre le attività erano ancora chiuse al pubblico in attesa della data prestabilita per l'inaugurazione.
Laboratorio di sperimentazione sociale

"BimbeSquatters"

Struttura via capone 2°parte

Ristrutturazione ed attività esterne via Capone LaboratorioSperimentazioneSociale "BimbeSquatters"1° parte

Ristrutturazione ed attività esterne Laboratorio sociale 1°

10:13
Nonostante il primo sgombero subito con il sostegno del quartiere e delle realtà sociali si è ottenuto la destinazione di uno spazio alternativo intanto si sono svolte attività di aggregazione in luoghi esterni tentando di definire una consequenziale continuità alle progettazioni in essere all'atto dello sgombero sicuramente con difficoltà per carenza di strumenti e senza alcuna sede di riferimento. Di seguito una video sintesi

Struttura via capone 1°parte

domenica 23 marzo 2008

video sintesi fase strutturale e sgombero ex Asilo Nido 2°parte.............................. LaboratorioSperimentazioneSociale "BimbeSquatters"

Termina con questo atto infame, uno "sgombero violento", un percorso di attività e progettualità rivolte al sociale all'integrazione alla creazione di spazi autonomi e zone di creatività e di libera circolazione dei saperi. L'ostracismo politico-istituzionale che impera nella città di Salerno compie danni nell'indifferenza assoluta annullando i diritti fondamentali degli individui e della collettività. La città vive in uno stato di narcosi permanente bombardata da informazione manipolata ad uso e consumo dei potenti.
Il potere senza l'etica diventa sopruso.


Struttura ex Asilo nido via pironti 2° parte

il potere senza etica produce soprusi

video sintesi fase strutturale ex Asilo Nido 1° LaboratorioSperimentazioneSociale.................................. "BimbeSquatters"

Struttura Ex asilo nido via pironti 1°parte

Attività del laboratorio di sperimentazione sociale 2004-2008














Squ(A)t zone



Attività del laboratorio di sperimentazione sociale 2004 – 2008.

Il laboratorio nasce nei locali dell’ex asilo nido in via M. Pironti, nel settembre 2004, come associazione di quartiere, con la premessa che l’azione dell’associazione, deve essere in sintonia con le trasformazioni sociali del territorio e, quindi, in continuo sviluppo e cambiamento.
Dopo due ristrutturazioni dei locali, sostenute interamente dal gruppo promotore, senza alcun contributo pubblico, si predispongono cinque connessioni internet con i relativi computer,scrivanie, sedie, punti di diffusione musicale, la creazione di un ambiente pulito ed accogliente, con supporti didattici e ludici per i ragazzi, si illumina il giardino circostante. Ci sono state anche rappresentazioni teatrali.
Intanto si avviano le attività e contemporaneamente nasce l’esigenza organizzativa di costituire un’ulteriore associazione, che si nominerà “Laboratorio di sperimentazione sociale”, con due ragazze, nuove socie, in ossequio alle premesse metodologiche dell’associazione.
Il lavoro è rivolto ai residenti della zona. Si svolgono attività sperimentali con un gruppo di bambini, si organizzano cene sociali, si ripristina e si ristruttura la fontana del giardino, si crea un nuovo sito internet,
www.bimbesquat.blogspot.com, continua l’attività di mediazione con i servizi sociali del comune, si crea anche uno spazio per prove teatrali, si lavora con vari writers con la creazione di splendidi murales, pubblicati in siti internet e riviste.
Il laboratorio è investito anche dalle tematiche e dalle lotte contro la disoccupazione che nel quartiere hanno svolto un grosso ruolo emancipativo.
Sono stati tre anni intensamente partecipati dal gruppo di sostenitori e dal quartiere, tre anni di lavoro culturale e sociale degno.
Nei primi mesi del 2007 si continua con le attività ed i progetti del laboratorio, fino al maggio dello stesso anno.
Ma Maggio diventa un mese triste e drammatico, per il quartiere e il nostro lavoro.
C’è lo sgombero.
Uno sgombero violento che tenta di normalizzare il quartiere cancellando una struttura aperta e funzionale, finalizzata ad alleviare le molteplici problematiche che l’affliggono. Nonostante una convenzione ancora in atto, nonostante le attività in essere, nonostante i progetti in corso, nonostante gli sforzi fisici, intellettuali ed economici si chiude uno spazio autonomo, una comunità produttiva, uno spazio ed una voce degli esclusi.
Il tutto si consuma in un clima forcaiolo, di totale slealtà con una strategia infame messa in essere per ledere la credibilità dell’azione sociale proposta.
Ma c’è resistenza. Madri, zie e nonne difendono lo spazio, si frappongono alle decine di vigili, carabinieri e digos, ecc. rivendicando la legittimità e l’utilità dello spazio.
Si ricevono solidarietà da realtà culturali, sociali e politiche salernitane e non solo. I centri sociali della Campania si schierano contro lo sgombero.
Sui muri di Salerno si affigge un manifesto di sdegno contro il sopruso:
Chi ha sgomberato il laboratorio di sperimentazione sociale
ha ucciso l’innocenza
C’erano bambini che giocavano, sorridevano, crescevano.
GRANDE DISPREZZO PER IL SINDACO DI SALERNO.
Al centro del manifesto c’è la foto di una bimba che gioca nella fontana del laboratorio (la bimba ha subito in 15 giorni due sgomberi. Uno da casa e uno dal laboratorio).
Il manifesto è firmato dal laboratorio Diana reload, dalla rete contro il carovita di Salerno e dal laboratorio sperimentale scrivente.
Si organizza una petizione a sostegno dello spazio che raccoglie l’adesione della quasi totalità del quartiere.
S’instaura una vertenza legale con l’intervento di un trust di avvocati.
La resistenza s’innerva anche in un happening di colori, di suoni e di giochi. Centinaia di giovani creano murales, suonano. Intervengono giocolieri ed artisti di strada. I bambini giocano e si divertono imparando storia viva di repressione ed autoritarismo.
Il quartiere ed i disoccupati rispondono alla violenza della chiusura del “proprio” spazio finanziando ed organizzando una manifestazione di festa con musica, caraoke e proiezioni video
nei giardini della zona. Cantanti di base, poeti, artisti, anziani e giovani, sono insieme a ballare e ad ironizzare sull’insensato atto.
Ma non è tutto. Questa manifestazione subisce un’altra onta.
Nei giorni precedenti la manifestazione, vengono mobilitati interi settori di operai del comune per potare gli alberi dei giardini predisposti per l’iniziativa lasciandoli, però, coperti di rami e tronchi. Rendendoli, quindi, inagibili. Ma non basta. A questa provocazione si aggiunge la revoca dell’autorizzazione della manifestazione, invocando la pericolosità per l’incolumità pubblica.
Ma i giardini vengono ripuliti.
La revoca è revocata dal quartiere, dai disoccupati, dai bimbi, dagli anziani, dal movimento.
Ed è festa.

Le lotte creano un grande potere costituente che costringe all’impegno formale per una sede alternativa a quella chiusa e si strappa anche l’assegnazione dell’odierna sede.
Nel decreto di sgombero subito precedentemente deliberato dalla giunta Comunale viene assegnata come sede alternativa dei locali siti in via Capone 65.
Locali che esigono una ristrutturazione di cui si assume l’onere l’amministrazione comunale (pitturazione e impianto elettrico)atto dovuto per rendere il minimo di agibilità strutturale. Nel corso d’opera la ditta affidataria abattute le parete divisorie dismette i lavori per motivi non precisati a questo punto propongo una ditta composta da ragazzi del quartiere ottenendo una doppia azione sociale tenendo impegnato il quartiere e dando lavoro di conseguenza guadagno. Intanto definisco la fase strutturale assumendomi ulteriore spesa per organizzare al minimo lo spazio fornendolo di luci, impianto climatico tabella fluorescente al neon esterna,contratto telecom e rete lan wi-fi interna disponendo parte delle tecnologie già in uso nel precedente spazio.
Il fatto:
intenti a preparare la serata inaugurale fissata per l’8 febbraio 2008 pertanto le attività non erano ancora aperte al quartiere. Eravamo in due un amico che tentava di mettere in linea i computer avendo avuto qualche problema di rete con alcuni pc ed io sul mio portatile leggevo alcune informazioni sul sito della Repubblica dove in prima pagina vi era pubblicato un articolo in merito ad uno spogliarello avvenuto su un aereo in volo con relativo video. Immagini che si possono definire erotiche ma sicuramente non pornografiche. Ci ritroviamo il Sig. Sindaco On. Vincenzo De Luca alle spalle che gridava che quel luogo andava chiuso e tutta una serie di accuse abbiamo tentato di fargli notare che non era affatto come diceva che le immagini non erano pornografiche, che le attività erano chiuse al quartiere in quel momento.

Video incriminato
Addì 29/09/008 dopo un estenuante ricerca sul web ecco il video incriminato

Abbiamo avuto la percezione che il blitz fosse stato predisposto seguendo una precisa infima strategia- il Sig. Sindaco si stava recando ad inaugurare lo spazio dove avevamo subito il primo sgombero per cui con quell’azione stava liberandosi definitivamente di noi. Appare evidente la persecuzione in atto alla persona non essendo in linea con il pensiero politico vigente.

Doveroso rispondere alle accuse di pornografia rivolte all’associazione ed in particolare alla mia persona dettate dal Primo Cittadino ai vari quotidiani locali pertanto passatemi la personalizzazione ma è obbligo descrivere la mia vita per rendere il concetto in tutta la sua espressione:
Sono un uomo che ha vissuto 35 anni di droghe in modo estremo ed in totale coerenza, la morte era diventata una palestra di vita. Un giorno in un attimo di lucidità o di lucida follia mi rendo conto dello sterminio di intere generazioni che mi circonda e che è mio dovere non rendere vano tutti questi morti decido di smetterla o quantomeno tentare. Mi relaziono alla città assumendomi la consapevolezza che nel mio percorso di droghe involontariamente sono stato riferimento negativo pertanto dovevo diventare un riferimento positivo ed onorare tutte le persone a me care scomparse prematuramente. Dovete sapere che i ragazzi che fanno uso di sostanze sono particolarmente sensibili alla vita uno dei motivi per cui accedono alle droghe è per evidenziare la carenza del sistema politico-sociale vigente, una forma di autolesionismo espresso incosciamente.
Compiuto il primo atto decido di fare un lavoro nel sociale relazionandomi esclusivamente alle esigenze della città ed in particolare al quartiere dove sono cresciuto evitando che la politica in continua ricerca di consensi strumentalizasse l’azione sociale che volevo svolgere scontrandomi con una realtà terrificante che praticamente in città si vive di protezionismo politico e se non sei asservito non realizzi niente tutto relazionato al grado di asservimento. Inaccettabile per chi crede nella libertà di pensiero, nella consapevolezza degli avvenimenti politico-sociali, nella dignità dell’uomo in linea di questi principi ho chiesto un mio diritto fondamentale di poter proseguire il percorso alternativo in totale autonomia questo non mi è stato concesso perché tendevo ad evidenziare le strategie infame e le furbizie illecite, finalizzate alla ricerca di consensi, messe in atto da un incerta “politica”, il motivo dello sgombero è solo questo credetemi alle accuse di pornografia rispondo tranquillamente che non sono un pornografo altrimenti la mia coerenza alla vita mi avrebbe portato ad aprire un sex shop e non uno spazio sociale. Essendo in rete la media di 10 ore al giorno notavo che siti con materiale porno ti arrivavano anche in automatico motivo per cui si stava cercando un software di protezione per i computer destinati al pubblico proprio per evitare che quella struttura potesse diventare senza volerlo un riferimento “pornografico” in modo da tenere distante le cose e dare un senso allo spazio che si andava a definire esclusivamente di aggregazione sociale- culturale -libera circolazione dei saperi, un luogo di inclusione. L’energia intellettuale mi viene profusa dai vari movimenti di pensiero, di culture estreme esistenti negli spazi sociali nonché dal movimento disoccupati praticamente stavamo fornendo loro ulteriori strumenti finalizzati ad una maggiore difesa sociale.
Nel momento in cui è intervenuto il Sig. Sindaco On. De Luca altro non era che un articolo pubblicato sul sito di Repubblica che puo definirsi erotico come descritto precedentemente.
Intanto la città vive in uno stato di narcosi permanente assiste inerme ad un progressivo annientamento psicofisico di spazi sociali,  di culture d’avanguardia, all’annullamento dei vari movimenti di lotta, di pensiero alternativo, tutto con il tacito consenso della ”politica”circostante.
Inoltre si evidenzia che il concetto di pornografia è molto ampio di seguito elencate alcune pratiche pornografiche consumate quotidianamente definite pornocratiche allo stato puro:
•Orgie di protezionismo politico
Incentivi e favoritismi vari devoluti relazionati esclusivamente al grado di asservimento politico.
◆Ridurre un diritto fondamentale come il lavoro in merce di scambio. Consenso politico=Accesso al lavoro.
•Pratiche quotidiane di sodomizzazione intellettuale pseudo politiche.

•Ridurre persone a pizzini umani
Notevole flusso di informazione introdotto in un unico terminale di cui un asse del male predisposto ne fa un uso improprio.
•Regie occulte dell’inciucio come diversivo.
Qualche entità malevole ha compreso che l’inciucio esige notevole spazio mentale per cui lo usa come diversivo e controllore di umore.
•L’uso improprio di interi settori della pubblica amministrazione finalizzati ad esaudire sentimenti e rancori personali.
•Leva psico-fisica sul disagio infime pratiche
•Leva sulla morale vigente infime pratiche
•L’uso della legalità formale
Produce illegalità diffusa.
•L’exploit della pornocrazia si consuma nei project financing
da evidenziare come nei punti della città in via di sviluppo si definisce un project financing che in una sintesi estrema si puo tradurre in privatizzazione di strutture o intere aree pubbliche con il beneficio di incentivi .Agli uomini che amministrano la città direi loro di stare attenti il potere senza l’etica produce soprusi, ha effetti devastanti sulle menti più della droga vedi deliri dell’onnipotenza, controllo delle masse, controllo sociale persecuzioni ad personam etc… Non siate fieri dell’azione inflitta al Laboratorio sociale di via Capone perché avete sottratto, con infime strategie, alla città saperi fondamentali non altro e portate politiche alternative al sistema De Luca nei quartieri . Alla città direi di non farsi narcotizzare dalle “grandi opere” strutturali e pensare che se queste non sono relazionate all’umanità circostante non sono più tali e che gli uomini politici altro non sono che gestori di denaro pubblico (nostro denaro) per cui esigere il rispetto dei diritti individuali e collettivi di ogni uomo è il minimo. Le “grandi opere” tradurle in posti di lavoro per la città, dare trasparenza alle gare di appalto,all’entità economica, totale trasparenza sulle ditte affidatarie dei lavori, evidenziare l’aggressione al territorio in atto da parte di lobby del cemento, dare visibilità ai destinatari dei project financing. Potrei perseguire legalmente chi mi ha accusato, chi ha dettato ai quotidiani titoli calunniosi che tendono a ledere l’immagine e togliere credito intellettuale ma mi astengo perché credo fermamente che la mia vita sia preziosa per le tossicodipendenze e assolutamente non debba essere consumata in un conflitto legale con la città che andrebbe ad alimentare attraverso i media informativi qualche esponente politico, mi limito a presentare un esposto alla procura della Repubblica per tutelare i miei diritti futuri.
Laboratorio di Sperimentazione Sociale

"Bimbesquatters"