domenica 20 giugno 2010

Verità e giustizia per Franco Mastrogiovanni


Morte di un Anarchico

Antipsichiatria
La psichiatria al servizio dei poteri occulti
Salerno (15.06.2010-Centro sociale Cantarella)
Dibattito pubblico e proiezione video (rilevato dalle telecamere di sorveglianza del reparto psichiatrico di Vallo della Lucania) contro le morti strane e preannunciate nelle istituzioni totali (Noluoghi) Carceri-OPG-CPT o CIE.
Verità e giustizia per Franco Mastrogiovanni e per tutte le morti di stato.
Si chiamava Francesco Mastrogiovanni, compagno anarchico, è morto su un letto di contenzione il 4 agosto 2009 in una delle sezioni più violente e criminali delle istituzioni totali di controllo: in un ospedale psichiatrico in provincia di Salerno (San Luca di Vallo della Lucania).

Video Dibattito Verità e giustizia per Franco Mastrogiovanni


Video contenzione_tortura_morte Franco Mastrogiovanni (Visione sconsigliata per i deboli)

Anti-psichiatria
Francesco Mastrogiovanni Muore dopo essere rimasto per 4 giorni legato al letto di contenzione: E un video a raccontare le ultime ore di vita di Franco Mastrogiovanni, maestro elementare sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio nell'ospedale psichiatrico di Vallo della Lucania. Le telecamere interne della struttura hanno registrato tutto e sono state determinanti per il rinvio a giudizio di 18 tra medici e infermieri.




Film-documento Antipsichiatria


SENZA RAGIONE

Documentario antipsichiatrico

Attraversando la storia della psichiatria, questo documentario si propone di mettere in discussione non solo le sue tecniche, ma il suo stesso fondamento scientifico.Attraverso le testimonianze di chi direttamente ha vissuto una storia psichiatrica si cerca di ricostruire il percorso che ha trasformato questa "falsa scienza" da tecnica di controllo sociale e branca della medicina.

Senza ragione-documentario antipsichiatrico





Dall'altra parte del cancello


Dall'altra parte del cancello è il titolo di un documentario prodotto e realizzato da Simone Cristicchi, per la regia di Alberto Puliafito. Il titolo si rifà a un monologo teatrale di Giorgio Gaber contenuto nello spettacolo Far finta di essere sani (1973).

L'opera rappresenta un vero e proprio diario di viaggio del quale Cristicchi è narratore ed attore, viaggio che lo porta a visitare in prima persona diverse ex strutture manicomiali del nostro Paese, da Roma a Genova. Per la prima volta, a raccontare la sconosciuta tragedia di queste istituzioni dimenticate, sono coloro che dell'istituzione sono stati vittime incolpevoli: "i malati di mente". Attraverso i loro sguardi, le parole biascicate, i loro lucidissimi ricordi di dolore, emerge un ritratto terribile di vite dimenticate e di torture legalizzate, le une e le altre troppo spesso ignorate.

Vengono poi intervistati da Cristicchi anche psichiatri, psicologi, infermieri, nonche' alcuni artisti come Morgan, Caparezza, Niccolò Fabi, Samuele Bersani, che danno una propria definizione della "mattìa". Particolarmente intense le interviste ad Ascanio Celestini, anch'egli impegnato con diversi lavori teatrali e letterari a raccontare l'istituzione manicomiale, e la poetessa Alda Merini, rinchiusa in manicomio per più di dieci anni.

Le mie impronte digitali

prese in manicomio 
hanno perseguitato le mie mani 
come un rantolo che salisse la vena della vita, 
quelle impronte digitali dannate 
sono state registrate nel cielo 
e vibrano insieme 
ahimè 
alle stelle dell'Orsa maggiore. 
 Alda Merini 




28 Giugno 2010, ore 9,30

(inizio processo contro imputati)

SIT-IN

ingresso Tribunale Vallo della Lucania (SA)



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