giovedì 19 maggio 2011

DrugInfo-DocuFilm: La vera storia di scarface

Cocaine Cowboys
La vera storia di scarface
ControInfoDrug
Cocaine Cowboys è un film documentario del 2006 diretto da Billy Corben e prodotto da Alfred Spellman e Billy Corben attraverso il loro studio con sede a Miami media Rakontur. Il film esplora la nascita di cocaina e criminalità e la conseguente epidemia che ha spazzato la città americana di Miami, in Florida, negli anni 1970 e 1980. Il video contiene colloqui con le forze dell'ordine, giornalisti,avvocati, trafficanti di droga ed ex membri della banda per fornire una prospettiva in prima persona della guerra alla droga di Miami.


lunedì 16 maggio 2011

I percorsi di don Luigi Ciotti-La pedata di Dio

La Pedata di Dio
Don Ciotti (Gruppo Abele-Libera) in Azione

ControVisioni
Saldare il cielo con la terra,
la condivisione con il popolo della strada,
con le famiglie delle vittime di mafia,
le battaglie per la confisca e il riutilizzo sociale dei beni della criminalità,per le testimonianze di legalità, per i diritti degli ultimi.
Un viaggio sulle strade del Gruppo Abele e di Libera,
accompagnati dal loro fondatore Don Luigi Ciotti.

PS: Il percorso del Gruppo Abele lo posso corredare con una mia testimonianza sul tipo di lavoro che viene svolto, per le tossicodipendenze ed il disagio in generale, da don Ciotti ed il suo gruppo. Pur non condivedendo l'aspetto religioso posso affermare con cognizione di causa, essendo stato per alcuni mesi ospite presso una struttura del gruppo, che si tratta di persone speciali che affrontano i problemi con esperienza,competenza ed umanità restituendo dignità a chi gli è stata sottratta.
Luigi Donadio

MoreInfo:
produzione Arcoiris tv



sabato 7 maggio 2011

Liberazione (A)nimale della terra

Liberazione Animale della Terra
Video(A)zioni


Liberazione Cani da in Komi (Russia).
Il 26 marzo 2011 un gruppo eco-anarchico ha liberato più di 50 cani da un rifugio per i cani senza casa a Syktyvkar, Komi Repubblica, Federazione Russa. La ragione di questa azione è che, secondo gruppi per i diritti degli animali nella regione, in passato tutti i cani che erano stati imprigionati in questo rifugio sono stati uccisi (decapitati con coltelli) ei loro corpi bruciati in camere di incenerimento.





Salvate
26 anatre da un allevamento
al foie gras in Spagna
E 'il momento di ripensare il nostro rapporto con gli animali non umani, che nella società di oggi sono sfruttati nelle forme più diverse e metodi di macelli, aziende agricole, laboratori, ecc, solo per le specie a cui appartengono.
Il modo più diretto per raggiungere questo fine, per fermare il massacro, è quello di adottare uno stile di vita vegan, esentare tutti i prodotti di origine animale, sulla base di eguaglianza senza distinzione di razza, sesso o specie.
Come in altri movimenti di liberazione, la solidarietà con gli individui oppressi e la loro liberazione è essenziale è un fatto di base per la rivendicazione dei loro diritti, e contribuire alla sensibilizzazione sul problema.
Così, il 19 marzo 2011 un gruppo di persone motivate a combattere per la liberazione animale ha raggiunto una fattoria foie gras, liberando 26 delle migliaia di anatre rinchiuse nelle navi di crescita, al fine di alimentazione crudele e spec.
Tutti hanno ora la loro libertà in un luogo sicuro.
Si ricorda di questa azione in solidarietà a Walter Bond, un prigioniero in questo momento per difendere gli animali.



Italia_Liberazione (A)nimale_80 quaglie Liberate
VideoAzione
80 meravigliose quaglie, che aspettavano la morte ammassate in un lurido quagliodromo di cemento, ora si librano in volo fra gli alberi, dove nessuno le potrà impallinare per divertimento.
NB: Un quagliodromo è recintato per l'addestramento di cani per la caccia alla quaglia.
Italia_Liberazione(A)nimale-VideoAzioni





11 conigli in salvo a Madrid, Spagna
Il 17 febbraio 2011 alcuni attivisti per i diritti degli animali, entrati in un centro di allevamento di animali a Madrid liberavano 11 conigli, dando loro una nuova casa lontano da gabbie, autocarri, e coltelli. Con questa azione si sostiene di non utilizzare gli animali come risorse.








giovedì 5 maggio 2011

Francesco Mastrogiovanni (A)ntipscihiatria

E' stato morto un (A)narchico
Francesco Mastrogiovanni
lL 4 agosto 2009 è morto il compagno Mastrogiovanni. Non una fatalità o una malattia, bensì l'effetto della reclusione nel reparto psichiatrico dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania, dove era stato rinchiuso e legato al letto di contenzione a seguito di un Trattamento Sanitario Obbligatorio disposto dal Sindaco di Pollica il 31 luglio 2009.Dopo una serie di rinvii sembra che il processo sia entrato nel vivo, di seguito video delle ultime udienze:


Udienza del 3 maggio 2011
Viene interrogata, come teste indicata dal PM, Grazia Serra, nipote di Francesco Mastrogiovanni, che assieme al fidanzato Marco G. il pomeriggio del 3 agosto 2009 si sono recati presso il reparto di psichiatria dell'ospedale di Vallo della Lucania. Ai due non viene consentito di fare visita al familiare che muore durante la notte successiva.Seguono interviste all'avv. Caterina Mastrogiovanni (parte civile) e ad avvocati degli imputati.La prossima udienza il 17 maggio 2011







Udienza del19 aprile 2011
E' entrato nel vivo il processo che vede alla sbarra sei medici e dodici infermieri -- accusati di sequestro di persona, falso e morte come conseguenza di altro delitto- del reparto di psichiatria dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania, per la vicenda che ha portato alla morte di Franco Mastrogiovanni, avvenuta il 4 agosto 2009, dopo oltre 80 ore di contenzione ininterrotta. Durante l'udienza di ieri Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale vallese, ha concesso l'ingresso nel procedimento delle liste testimoniali e degli elementi di prova presentati dal pubblico ministero Renato Martusciello e dalle parti civili. In particolare, è stata ammessa la richiesta relativa alla videoregistrazione -- effettuata dalle telecamere di sorveglianza del reparto -- di tutto il periodo di permanenza di Mastrogiovanni nel reparto, considerata dall'accusa una prova schiacciante delle responsabilità degli imputati. Per quanto concerne invece le liste dei testimoni presentate dalla difesa, il collegio dei giudici ha deciso di concedere la testimonianza solo di due testi a scelta per ogni avvocato difensore.L'unico testimone sentito ieri è stato un maresciallo dei carabinieri di Vallo che ha effettuato delle indagini relative al caso, riguardanti soprattutto le modalità con le quali si utilizzava la contenzione nel reparto. Dalle cartelle cliniche analizzate -- oltre 400, relative a pazienti ricoverati nel 2008 e nel 2009 -- l'utilizzo delle fascette per legare ai letti le persone risultava in 22 casi. E, in tutti questi -- secondo quanto riferito dal teste -- la contenzione era prolungata e avveniva sia di giorno che di notte. Inoltre, durante le indagini, i carabinieri non hanno rinvenuto, nel'ambito del reparto e della direzione sanitaria, la presenza di linee guida in materia di contenzione. Gli inquirenti hanno perciò consultato le linee guida utilizzate nell'ospedale Niguarda di Milano, in modo da verificare la difformità tra queste- che prevedono che il paziente sia slegato e assistito con una certa e frequenza -- e le effettive consuetudini relative alle contenzioni applicate al San Luca. Tra gli imputati, erano presenti solo alcuni degli infermieri. Solo a pochi minuti dalla conclusione dell'udienza è entrato in aula Michele Di Genio, primario del reparto all'epoca dei fatti.La prossima udienza è stata fissata per il 3 maggio alle 14, quando saranno chiamati a testimoniare il maresciallo dei carabinieri e il comandante dei vigili di Pollica, entrambi coinvolti nelle operazioni di esecuzione dell'ordinanza di trattamento sanitario obbligatorio emessa da Vassallo, allora sindaco di Pollica, poi ucciso in un agguato nel settembre del 2010. Inoltre, sarà sentita Grazia Serra, la nipote del maestro elementare morto al San Luca, che nei giorni del tso si era recata insieme al fidanzato in ospedale per far visita allo zio. Non l'avevano fatta entrare nella stanza. "Sta bene, sta riposando", le avevano detto.
(di Ermanno Forte, da Il Giornale del Cilento 20 aprile 2011)
Carmela Santi di TG SET intervista l'avv. Giacchino Di Palma -- legale Telefono Viola -- e il prof. Giuseppe Galzerano -- membro comitato verità e giustizia per Francesco Mastrogiovanni.

Udienza 19.04.2011 Processo Mastrogiovanni




Udienza del 5 aprile 2011
Francesco Mastrogiovanni era stato internato contro la sua volontà dopo essere stato prelevato con la forza dai Carabinieri presso il camping dove si trovava in vacanza. La "cattura" del pericoloso criminale venne effettuata utilizzando uno sproporzionatissimo dispiegamento di forze in ragione della circostanza che nella richiesta di TSO, veniva definito «noto anarchico» e personaggio «pericoloso socialmente, intollerante ai carabinieri», insuscettibile di ravvedimento insomma.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale cui nel frattempo si sono rivolti i familiari in data il 19/1/2010 ha emesso un' ordinanza (di cui alleghiamo di seguito le prime due pagine) in cui si parla di sequestro di persona e maltrattamenti gravi compatibili con le cause della morte.
Il processo ha inizio il 28 giugno 2010 e vede rinviati a giudizio medici e infermieri del reparto di psichiatria dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Queste "persone" sono accusate di omicidio preterintenzionale, sequestro di persona e falso. L'intera componente del reparto ospedaliero è stata ritenuta responsabile di aver legato al letto di contenzione il compagno «con fasce strette che gli strofinavano la ferita che aveva al polso fino alla carne viva», senza che gli sia stata offerta nemmeno la possibilità di bere e di mangiare. I fatti denunciati sono stati ritenuti talmente evidenti da prevedere il giudizio immediato (fissato appunto al 28 giugno) scavalcando la fase dell'udienza preliminare.
Dalla lettura dell'ordinanza del G.I.P. Marrone, infatti, si può apprendere che Mastrogiovanni «Fino alle 12.41 è cosciente, non appare aggressivo e alle 12.45 si sottopone a trattamento dei sanitari facendosi iniettare una siringa intramuscolo. Alle 12.55 è così tranquillo che si prepara da solo il letto e mangia il cibo fornito dall'ospedale. È l'ultima volta che gli sarà consentito di alimentarsi, poiché alle 13.08 si adagia sul letto e rimane tranquillo fino al momento in cui gli saranno applicate le fasce di contenzione. Da quel momento non sarà più slegato, né gli saranno forniti acqua e cibo, e ciò fino al momento della sua morte». 18 le persone imputate della morte del compagno.


Prossima udienza 3 Maggio 2011
Links di riferimento: