lunedì 11 luglio 2011

Fratelli di Tav [DocuFilm Torino-NoTav]

Fratelli Di Tav

DocuFilm 2008


AltreVisioni

Si aggiunge una breve premessa documentale che descrive le motivazioni che sostengono il rifiuto della popolazione residente nei luoghi individuati per la realizzazione della linea treni ad alta velocità-TAV.Di seguito, al DocuFilm realizzato nel 2008, attuali riprese video che testimoniano l'estrema e dignitosa difesa del territorio messa in atto dalla popolazione locale

Treni ad Alta Velocità

Comitato NoTav-Torino

NO TAV è un movimento attivo nella Val di Susa contrario alla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, parte del Progetto Prioritario 6 pianificato dall'Unione europea per collegare Lione a Budapest e successivamente arrivare fino al confine ucraino. L'attuale leader è Alberto Perino[1][2].

Analoghi movimenti di contestazione erano sorti nei primi anni novanta tra Firenze, Bologna e Roma. L'idea alla base della protesta è che la linea ad alta velocità progettata in Val di Susa sia un'opera inutile alla popolazione italiana ed europea, ma spinta da varie lobby che intravedono la possibilità di ingenti profitti. In particolare i No TAV evidenziano che la linea attuale (Ferrovia del Frejus) è ben sotto la saturazione e non ci sono studi imparziali che prevedano un aumento del traffico sulla direttrice Torino - Lione.

PERCHE' NO AL TAV TORINO-LYON

In evidenza le principali ragioni di opposizione alla nuova ferrovia: ognuna di esse rimanda ad una pagina in cui le ragioni vengono motivate e documentate.
Le tesi esposte discendono da analisi di natura scientifica condotte in oltre 20 anni da docenti universitari ed esperti di economia dei trasporti, di architetture contrattuali e finanziarie, di ingegneria ambientale, da naturalisti, geologi, agronomi, medici e giudici: un "sapere" diventato bene comune del movimento NO-TAV.

NoTav perché sarebbe un'opera:




Fratelli di Tav [DocuFilm2008]

Effetti collaterali del "treno ad alta velocità" (documentario, colore, 2008)
"Insieme ad una manciata di videomakers abbiamo girato mezza Italia seguendo i binari della linea ad alta velocità. Dalle immagini e dalle voci che abbiamo raccolto affiorano storie poco conosciute, effetti collaterali della più grande opera all' italiana..."
Una video-inchiesta sull'impatto del "Treno ad Alta Velocità" lungo la penisola italiana.
Il megaprogetto del treno che dovrebbe unire l'Italia all'Europa s'è apparentemente fermato in Val di Susa, ma le tratte Roma/Napoli, Bologna/Firenze, Milano/Bologna sono state inaugurate o lo stanno per essere. Ma a caro prezzo.
In Italia, ovviamente, in un affare da milioni di euro ci ha messo lo zampino la criminalità organizzata, che oltre ad aggiudicarsi i lavori, sfrutta il sistema di appalti e subappalti tipico dell'edilizia pubblica italiana degli ultimi quarant'anni. Lo stesso sistema utilizzato per la ricostruzione post terremoto del 1980 in Irpinia. L'operazione è stata ulteriormente facilitata da quando sono stati introdotti i "General Contractors".
Nel filmato si alternano contributi video raccolti in tutta Italia a succose interviste... (continua). Fra le testimonianze spiccano quelle di Claudio Cancelli (ingeniere, docente del Politecnico di Torino), Ferdinando Imposimato (ex giudice istruttore di molti processi importanti tra cui il delitto Moro, Presidente ononorario della cassazione ed autore del libro "Corruzione ad Alta Velocità"), Ivan Cicconi (economista e scrittore, autore di "Storia futura di Tangentopoli" e "Le Grandi Opere del Cavaliere"), Lorenzo Diana (senatore, Commissione Antimafia Democratici di Sinistra), Andrea Cinquegrani (giornalista, direttore de "La Voce della Campania"), Simona Baldanzi (scrittrice, autrice del libro "Figlia di una vestaglia blu"), insieme ai racconti di decine di persone "comuni", in vario modo toccate dal passaggio del T.A.V.
Una analisi scomoda che svela, senza fare sconti a nessuno, quali inquietanti "dettagli" siano sepolti tra cemento e binari sotto ogni tratto di ferrovia che viene - molto lentamente ed a costi esorbitanti - portato a termine.
Sorprendente è lo scenario che si dipana analizzando l'impatto che questa "Grande Opera" esercita sui territori che attraversa, in termini ambientali, sociali ed economico/finanziari. Altrettanto sorprendenti - quanto esemplari - le proteste delle popolazioni che quell'impatto, inevitabilmente, subiscono. "Fratelli di TAV" combina l' appassionato racconto di queste lotte ad una spinosa inchiesta sui rapporti stretti tra criminalità organizzata, imprese e corruzione politica - rapporti anch'essi ad "Alta Velocità" - che accompagnano la realizzazione del T.A.V. in Italia.



3.7.2011_NoTav_Scontri alla Maddalena



Saccheggio_tende_NOTAV [29.6.2011]

Alberto descrive lo stato delle tende dei no tav distrutte dai poliziotti dopo lo sgombero. Urina e feci nelle tende. Biancheria femminile rubata. I commenti "infami e pervertiti"
Come si può vedere dalle immagini le tende dei resistenti, ubicate nella parte di boscvo dietro all'azienda vinicola, sono state completamente devastate dalle forze dell'ordine. Distrutte, sfregiate, urinate come sfregio: questo è quello che dovrebbe succedere in un posto presidiato da centinaia di agenti? Lo stesso trattamento è stato riservato agli effetti personali che erano stati lasciati dentro le tende: quello che non è stato rubato è stato tagliato e pisciato.
Durante la ricognizione avvenuta che ha prodotto questa documentazione i dirigenti prima hanno dato la colpa ai cinghiali, poi agli operai e infine, con mezza ammissione, hanno spiegato che può succedere. Tra le altre la tenda più grossa, ben sfregiata, è quella del pronto soccorso.
Solidarietà alla restinza valsusina

Saccheggio_tende_NOTAV [29.6.2011]







PioggiaDiLacrimogeniSuiManifestanti
Manifestanti scappano disperati per i boschi in salita sotto l'attacco senza sosta dei lacrimogeni esplosi a quantità impressionante. Neppure a Roma il 14 dicembre ne erano stati esplosi così tanti. Sparati ovunque e a ripetizione anche lungo la traiettoria che i manifestanti seguivano disperatamente per mettersi in salvo.
SOLIDARIETà ALLA RESISTENZA NOTAV
Val Susa_Pioggia di lacrimogeni sui manifestanti





NoTav_ScontriManifestante
Difesa estrema del territorio contro la devastazione.
Forte tensione questa mattina al presidio anti-Tav di Chiomonte, Torino, dove le forze dell'ordine hanno sfondato la barricata eretta dai manifestanti che protestano contro la realizzazione del cantiere per la linea Torino-Lione. Venticinque agenti e 4 manifestanti sono rimasti feriti in maniera non grave. In molti sono rimasti intossicati dal fumo dei lacrimogeni. Dopo la rimozione dei blocchi, la Polizia ha consegnata alla ditta l'area su cui sara' realizzato il primo cantiere Tav. 'Abbiamo perso un round, non la guerra', ha commentato, dopo lo sgombero dell'accampamento dei No-Tav a Chiomonte, del leader del movimento, Alberto Perino. 'Oggi - dice - e' andata come si pensava che andasse. Noi abbiamo resistito poi le forze dell'ordine hanno sparato migliaia di lacrimogeni. Adesso dobbiamo portare via tutti i materiali dalla Maddalena. Poi vedremo il da farsi, di certo non siamo sconfitti'. I manifestanti, dopo l'intervento delle forze dell'ordine, si sono rifugiati nei boschi. L'Unione Sindacale di Base del Piemonte ha proclamato lo sciopero immediato e a tempo indeterminato per tutti i settori di lavoro pubblico e privato per i Comuni della Val di Susa interessati dalla Tav. Lo sciopero - continua l'Usb - e' stato indetto 'in solidarieta' con la popolazione della Valsusa che resiste alla devastazione del proprio territorio contro la costruzione di un'opera del tutto inutile e dannosa'.

NoTav_ScontriManifestante






Attivista NoTav parla alle forze del (dis)ordine

1 luglio 2011. Un'attivista del movimento spiega alle forze dell'ordine che hanno militarizzato la valle di Susa le ragioni del No Tav.
NoTav parla alle forze del (dis)ordine




RiferimentoLinks:
NoTav-Torino // NoTav-EU // NoTavInfo // WikiNoTav

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