lunedì 9 marzo 2009

Palestine libere


Percorsi visivi
Fotogrammi di un aggressione
Palestina/Israele






Gaza Strip, di James Longley
(USA, 2002, 74', Sott. Italiano - http://www.littleredbutton.com/gaza)
Un documentarista americano, durante l’inverno del 2001, riprende con la sua videocamera l’insieme di eventi e persone che seguono le elezioni del primo ministro israeliano Ariel Sharon nella Striscia di Gaza. L’inasprirsi della seconda Intifada, la distruzione delle case, le vittime dei bombardamenti, viste attraverso gli occhi del tredicenne Mohammed Hejazi; fino all’incursione di Khan Younis, che segnerà l’inizio della
rioccupazione delle aree autonome palestinesi (Operazione Scudo di Difesa)


The Iron Wall, di Mohammed Alatar
(Palestina, 2006, 57’, Sott. Italiano - www.theironwall.ps)
“La colonizzazione sionista nella terra di Israele può solo arrestarsi o procedere a dispetto della popolazione nativa palestinese. Questo significa che può procedere e svilupparsi solo con la protezione di una potenza indipendente, dietro un muro di ferro, che i nativi non potranno penetrare.” Con queste parole, nel 1923, Vladmir Jabotinsky indicava la strada per la colonizzazione della Palestina. Il muro è solo una tappa di questo processo.

Occupation 101, di Sufyan and Abdallah Omeish
(USA/Palestina, 2005, 90’, Sott. Italiano - www.occupation101.com)
Un film-documentario sulle cause storiche del conflitto Israelo-Palestinese. La vita sotto il controllo militare israeliano, il ruolo degli Stati Uniti nel conflitto e gli elementi che ancora ostacolano il raggiungimento di una pace duratura e giusta. A parlare sono Palestinesi, Israeliani ed Internazionali, giornalisti, politici, storici, attivisti, capi religiosi. Tra questi, Ilan Pappe, Rashid Khalidi, Noam Chomsky,
Phyllis Bennis, Jeff Halper, Amira Hass, Dr. Iyad Sarraj, Yael Stien .


The Inner Tour (da www.tichofilm.com), di Ra'anan Alexandrovich
(Palestina/Israele, 2001, 97', Sott. Italiano - www.tichofilm.com/it/02289/30/page.html)
Un viaggio organizzato che attraversa Israele in autobus. I partecipanti sono uomini, donne e bambini palestinesi che risiedono nei Territori Occupati. Filmato pochi mesi prima dell'inizio della Seconda Intifada, il film è il racconto di un weekend oltre confine che si trasforma in un viaggio attraverso il tempo e la nostalgia. I protagonisti sono di fatto dei turisti nel loro stesso paese...

Il club anti occupazione delle nonnine infuriate, di Iwajla Klinke
(Germania/Italia, 2006, 88', Sott. Italiano -
www.ogniana-film.de/it/raginggrannies.html)
Il film narra le vicende della 76enne Hava e delle sue amiche, quattro ottuagenarie israeliane che hanno in comune non solo età e provenienza - l'Europa, abbandonata ai tempi del nazismo per sfuggire all'olocausto- ma anche l'impegno politico nei confronti dei palestinesi. Un film non solo sulla politica di occupazione israeliana ma anche soprattutto su coloro che un tempo la resero reale, mentre oggi la combattono con tutti i mezzi a loro disposizione, nonostante l’età.

Arna’s children, di Juliano M.Khamis e D.Danniel
(Israele/Palestina/Olanda, 2003, 85’, Sott. Italiano - http://www.arna.info/Arna)
Yussef compie un attacco suicida nel 2001. Ashraf viene ucciso dall'esercito israeliano nel 2002. Alaa, capo di un gruppo di resistenti, trova la morte nel 2003. Il regista, che li ha filmati quando erano promettenti attori bambini nel gruppo teatrale fondato insieme alla madre Arna, nell'aprile del 2002 torna al campo profughi di Jenin, per capire che cosa ne è stato dei ragazzi che ha conosciuto e amato...

Dispatches: The Killing Zone, di Sandra Jordan
(Inghilterra, 2003, 49’, Sott. Italiano - www.ifamericansknew.org/cur_sit/kzone.html)
Un'amara testimonianza delle condizioni disumane in cui versano gli abitanti della striscia di Gaza, imprigionati tra il fuoco dell'esercito occupante israeliano, la presenza delle colonie, la continua demolizione di case, la violenza ed il silenzio della comunità internazionale. Girato in onore degli attivisti Rachel Corrie, Tom Hurdnall ed il cameraman James Miller.


"Transizioni"
A più di un anno di distanza dalla distruzione delle loro case durante la battaglia tra l'esercito libanese e il gruppo islamico militante fatah al-islam, la maggioranza dei profughi di nahr al-bared nel nord del libano si trova ancora in una situazione difficile. impossibilitati a tornare nelle proprie case, bloccati in unità abitative prefabbricate, e spesso disoccupati, molti dei profughi si sentono frustrati e senza speranza, e solo qualche volta riescono a vedere un barlume di speranza.
Essendo assoggettati alle organizzazioni di aiuto e a decisioni politiche esterne, molto profughi hanno cominciato a criticare l'umanitarizzazione del loro problema politico, e dichiarono di opporsi alle politiche di aiuto umanitario.
Questo breve film, prodotto nell'ottobre 2008, documenta le esperienze e i pensieri di alcuni giovani residenti del campo di nahr al-bared riguardo gli attuali sviluppi all'interno del campo e riguardo la loro situazione personale.

Può essere scaricato qui (.mpeg/594mb) e qui (.mov/226mb) in buona qualità. può anche essere vista qui (parte 1/2) su youtube .
Versioni del documentario di buona qualità sono disponibile su:
http://a-films.blogspot.com/2008/11/video-transizioni.html
Visita il sito del collettivo per altri video su Nahr al-Bared:
http://a-films.blogspot.com



"Il vicolo"
Il film presenta gli aspetti dell'attuale situazione politica ed economica del campo rifugiati balata a nablus (palestina). fornisce allo spettatore sguardi e voci di questa comunità così duramente colpita. il film comincia mostrando i venditori di verdura e altri residenti in balata e si conclude in un negozio di dolci ai confini del campo; mostra una forma di occupazione a cui palestinesi sono obbligati a causa dell'occupazione israeliana.
Questo film è una produzione congiunta tra a-films e research journalism initiative ed é stato girato nel febbraio 2007.
Questo breve documentario può essere scaricato in piena qualità e durata qui e su indymedia. Su youtube parte 1/2



"Sguardi Superstiti" di Marco Pasquini
Il film è la terza parte di una "Trilogia sulla guerra in Libano" realizzata tra Beirut ed il sud del Libano durante l'Agosto del 2006, subito dopo la fine dei bombardamenti da parte dell'esercito israeliano.
I primi due capitoli dell'intera opera sono:

"R-Esistenze, donne del Sud" (già premiato al Bellaria film festival, "Hai visto mai Film Festival, selezionato ai festival di Al Jazeera e Liepzig DOK) ed
"Il Ritorno" short movie girato a Srifa (sud del Libano).
"Sguardi Superstiti" è stato ultimato quasi un anno dopo ed è ancora inedito in Italia.
L'opera rimane sospesa tra documentario di creazione e video-arte:
immagini e suoni vengono intrecciati nel tentativo di raccontare, senza parole, il primo giorno del cessate il fuoco a Beirut,quando la tregua non era ancora pace.
La colonna sonora originale è stata composta dai Frame, Davide Mastropaolo e Leandro Sorrentino,utilizzando esclusivamente i suoni in presa diretta della guerra e dei primissimi sforzi di ricostruzione da parte dei civili colpiti dagli attacchi aerei.


'Numero uno in lista'.Film- Documentario
di Giacomo Durzi
Numero uno in lista di Giacomo Durzi
dedicato a Wael Zuaiter, l'intellettuale palestinese, simbolo della resistenza del suo popolo, assassinato a Roma dal Mossad nel 1972.

Giacomo Durzi è una voce dissonante nel generale silenzio dell'informazione sulla questione palestinese; ricordiamo che, oltre a Wael Zuaiter, altri tre dirigenti palestinesi sono stati assassinati a Roma tra il 1972 e il 1982 da parte dei servizi segreti israeliani, e su questi delitti il depistaggio e l’insabbiamento degli inquirenti e dei mass media italiani sono stati totali. Il documentario di Durzi affronta una vicenda su cui ancora non è stata fatta piena luce: ve ne raccomandiamo la visione.
Regia: Giacomo Durzi
Anno di produzioe: 2008
Durata: 52'
Tipologia: documentario
Genere: politico/sociale
Paese: Italia
Produzione: Pupkin Production
Altri titoli: Number One on the List
Sinossi: La storia diWael Zuaiter,un intellettuale palestinese,rappresentante del movimento di resistenza,ucciso da agenti del Mossad a Roma nel 1972 in risposta alla strage degli atleti israeliani alle olimpiadi di Monaco da parte di un commando di Settembre Nero; considerato uno dei responsabili organizzatori dell'attentato di Monaco, Zuaiter fu il primo della celebre lista compilata personalmente da Golda Meir, ad essere ucciso in un paese europeo.Nel film, attraverso testimonianze , animazioni e il racconto di un viaggio in Palestina, si pongono una serie di riflessioni sulle congetture che hanno portato Israele alla sua uccisione, ripercorrendo soprattutto l' esperienza di vita di Zuaiter in Italia, decisiva per l'acquisizione di una consapevolezza del problema palestinese, essendo stato il primo rappresentante del movimento di resistenza a sensibilizzare l'opinione pubblica alla questione palestinese, attraverso un importante e febbrile attività di contatti con giornalisti, scrittori e quanti altri potessero essere utili alla diffusione sull'informazione della causa palestinese.


SHARON, L'ACCUSATO
di Fergal Keane, BBC - UK 2001, 50' circa
"Sharon: l'accusato" un'inchiesta estremamente esaustiva e convincente sui retroscena del massacro di Sabra e Chatila (settembre 1982), il "capolavoro" di Ariel Sharon (ma forse con la stagione di sangue inaugurata nel settembre 2000 e non ancora conclusa ha già superato se stesso.)
Il documentario di Fergal Keane stato trasmesso dalla BBC per la per la prima volta nel giugno 2001, nonostante le forti pressioni esercitate dal governo israeliano affinch fosse messo al bando.
Recensione

JENIN. JENIN * scheda *
Regia di Mohammad Bakri, Palestina/Italia 2002, 50'
Il documentario descrive gli effetti, sulle cose e sulle persone, della prolungata aggressione israeliana alla città palestinese di Jenin, nel nord della Cisgiordania. L'attacco, durato per tutta la prima metà dello scorso aprile, si è concluso con la distruzione totale del quartiere centrale del campo profughi, un chilometro quadrato fitto fitto di abitazioni in cui vivevano stipate circa 15.000 persone. Dopo i massicci bombardamenti effettuati dai giganteschi tank Merkava e dagli elicotteri Cobra (che, con i micidiali Apache Longbow della Boeing, sono venduti ad Israele dall'"amico americano" in numero sempre crescente, sono stati i mastodontici CATerpillar blindati (anch'essi di fabbricazione statunitense) a spianare tutto ciò che era rimasto ancora in piedi. L'effetto finale non differisce molto dall'ammasso contorto di metallo e cemento a Ground Zero: centinaia di vittime, in maggioranza persone inermi, impastate con le macerie.
Un film praticamente autoprodotto. Un autore, Mohammad Bakri, approdato da poco alla regia, assai più noto per i suoi intensi ruoli cinematografici. Un documento duro, incentrato sulle testimonianze delle vittime, un grido d'accusa corale contro la brutalità dell'occupante. Un artista da sempre scomodo, perchè comunista, perchè palestinese ma con passaporto israeliano, uno che non sta zitto e che denuncia. Non un film-inchiesta, all"anglosassone", semmai un film-urlo. Protagonisti le macerie e la rabbia dei sopravvissuti.
Iyad Samoudi, produttore esecutivo del film, è stato assassinato dall'esercito israeliano il 23 giugno, al termine delle riprese.
In Israele il film è stato colpito dalla censura governativa ed il suo autore, Mohammad Bakri, ha subito pesanti intimidazioni da parte dei servizi segreti israeliani.

VOCI DA GAZA - LIVING WITH THE PAST
Regia di Antonia Caccia & Maysoon Pachachi - 1989, 51'
v.o. con sottotitoli in italiano
Voci da Gaza è uno dei più interessanti documentari sulla Palestina prodotti dopo l'inizio della prima Intifada. Le registe hanno scelto di intervenire il minimo indispensabile con propri commenti e di dare invece piena voce agli abitanti di Gaza, il 70% dei quali sono rifugiati.
Gli uomini, le donne ed i bambini palestinesi parlano dell'effetto dell'occupazione israeliana sulle loro vite: i coprifuoco sono continui, gli arresti sistematici e le pattuglie dell'esercito sono onnipresenti. Ma nonostante tutto i "comitati popolari locali" lavorano alacremente e forniscono formazione, assistenza sanitaria e servizi sociali alternativi. E' prima di tutto con l'autorganizzazione che il popolo palestinese riesce a combattere l'occupazione israeliana.


CON LA PALESTINA NEGLI OCCHI

Regia di F. Mariani e V. Giorno - Prod. Immagini Mosse/Ya Basta, 2002, 30'
Dal 27 marzo al 4 aprile 2002 centinaia di persone da tutto il mondo hanno partecipato ad una carovana di pace in Palestina , organizzata da Action for Peace. Il video racconta i primi giorni dell'operazione "Muraglia di difesa" con cui, nella primavera scorsa, l'esercito israeliano a rioccupato i territori palestinesi. Le videocamere seguono gli attivisti della delegazione italiana ai posti di blocco che tengono prigioniera la popolazione civile, nelle strade devastate di Ramallah occupata, nel riuscito tentativo di rompere l'assedio militare al quartier generale di Arafat, nel servizio di protezione delle strutture sanitarie. Un paesaggio agghiacciante, quasi surreale, di repressione, di macerie e di morte; un'insolita e terribile passeggiata attraverso la guerra globale permanente che in Palestina ha, da almeno sessant'anni, il suo laboratorio di sperimentazione avanzata. Ma anche una testimonianza dell'impegno della società civile come forza di interposizione e di diplomazia dal basso laddove le istituzioni internazionali sono colpevolmente assenti.

RADIO PALESTINA (LIVE FROM PALESTINE)
Regia di Rashid Masharawi - Prod. Article Z, Palestina 2002, 52'
Un tuffo all'interno dell'emittente radiofonica "Voice of Palestine", stazione ufficiale dell'Autorità palestinese ma anche voce del popolo e megafono della sua resistenza. Nel gennaio 2002 l'esercito israeliano ha fatto saltare l'edificio in Ramallah che ospitava i locali della radio, ma non è comunque riuscito a spegnerne il segnale: poche ore dopo l'incursione sono riprese regolarmente le trasmissioni. Il film di Masharawi descrive la difficile situazione in cui si trova ad operare il giornalismo radio televisivo in Palestina e, nel contempo, cerca di sfuggire a quell'immagine di violenza e brutalità in cui la Palestina à stata relegata dai media, rappresentando gli aspetti del vivere quotidiano e le storie della gente comune che di solito non vengono mostrati.


CHE NESSUNO PIANGA
Regia di Maren Karlitzki, Prod. Coop. Suttvuess Roma, 2002, 50'
Video girato a metà aprile del 2002, subito dopo la strage e le devastazioni perpetrate a Jenin dalle truppe di occupazione israeliane. Tre quarti d'ora di immagini e testimonianze dirette su uno dei crimini più gravi commessi dagli "eroici" soldati di Tel Aviv. Il titolo fa riferimento alla "Cantata rossa per Tall El Zaatar", la celebre poesia di Giulio Stocchi, musicata da Gaetano Liguori e interpretata nel 1977 dall'indimenticabile voce di Demetrio Stratos: "Ma che nessuno / nessuno dico / che nessuno pianga! / Non una lacrima / dalle terre segrete / del nostro dolore / non una lacrima! / Perchè in piedi / in piedi sono morti / Che nessuno pianga!"


FINO ALL'ULTIMA KEFIAH!
Regia di Fulvio Grimaldi, Italia 2002, 60'
In questo video l'inossidabile Grimaldi ci offre uno sguardo molto ampio sulla realtà e sulla storia palestinesi: le condizioni di vita nei campi profughi a Beirut; i giorni del ritiro israeliano dal Libano del sud, nel maggio del 2000; lo scoppio della Seconda Intifada, il suo perdurare e rafforzarsi, le sue ripercussioni tra i profughi e tra le masse arabe, dall'Algeria all'Iraq. Grimaldi si sofferma poi sulle forme della quotidiana repressione che i palestinesi subiscono in Cisgiordania come a Gaza come anche in Israele: non si tratta solo delle operazioni devastanti operate dall'esercito israeliano, ma delle code interminabili ai posti di blocco, del furto della terra e dell'acqua, della distruzione delle case, della crescita inarrestabile degli insediamenti coloniali. Una parte del video è poi dedicata alle manifestazioni ed alle azioni di interposizione dei pacifisti europei ed israeliani, volte a dare un segno della forte condanna che la società civile internazionale esprime verso la brutale occupazione israeliana dei territori palestinesi.


Film di difficile reperibilità. Si tratta spesso di documentari, anche perchè non esiste certo una Hollywood in Palestina, come immaginerete.

JERUSALEM…THE EAST SIDE STORY
di Mohammed Alatar, Palestina, 2008, 57’ (inglese, arabo v.o. italiano).

BAMBINI PERDUTI DELLA PALESTINA
di Hossam Wahbeh, Germania, 2002, 30’ (arabo con sottotitoli in italiano).


GAZA, FERITE INSPIEGABILI E NUOVE ARMI
di Flaviano Masella e Maurizio Torrealta , Italia, 2006, 16’

WHY?
di Monica Maurer, Italia, 1982, 25’ (italiano)

ASPETTANDO MORDECHAI
di Jenny Morgan, Gran Bretagna, 2004, 45’ (arabo, ebraico, inglese con sottotitoli in italiano).

CAGED BIRD’S SON
di Sobhi Zobaidi, Palestina, 2003, 30’

DEBRIS
di Abdel Salem Shehada, Palestina, 2002, 10’ (arabo con sottotitoli in italiano).

NAJI AL ALI UN ARTISTA VISIONARIO
di Kasim Abid, Libano/Egitto, 1994, 50’ (arabo, inglese doppiato in italiano).

HUMAN BEINGS ARE DANCING STARS
di Maj Wechselmann, Svezia 2006, 72’ (inglese, ebraico, arabo doppiato in italiano).

PROMESSE (PROMISES)
regia: B. Z. Goldberg, Justine Shapiro, Carlos Bolado - USA/Palestina/Israele 2001, 100′

http://www.promisesproject.org/

FRONTIERES OF DREAM AND FEARS (AHLAM AL-MANFA)
regia: Mai Masri - USA/Palestina 2001, 56′
v. o. con sottotitoli in italiano


SONG ON A NARROW PATH - STORIE DA GERUSALEMME

Regia di Akram Safadi - Co-produzione (per l’Italia Stefilm) 2001, 53′

SAWURNA: PALESTINESI DEL LIBANO
Regia di Marco Carraro, Andrea Pichler, Susanna Schoenberg
Prod. Dropout Officina, Milano, 2000, durata 55′ circa

UPRISING (RIVOLTA)
Regia di Alajos Chrudinak, prodotto dalla TV ungherese - 1988, 50′
v.o. con sottotitoli in italiano


CHE NESSUNO PIANGA
Regia di Maren Karlitzki, Prod. Coop. Suttvuess Roma, 2002, 50′


Risorse:


by BimbeSquatters

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