E' stato morto un (A)narchico
Francesco Mastrogiovanni
lL 4 agosto 2009 è morto il compagno Mastrogiovanni. Non una fatalità o una malattia, bensì l'effetto della reclusione nel reparto psichiatrico dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania, dove era stato rinchiuso e legato al letto di contenzione a seguito di un Trattamento Sanitario Obbligatorio disposto dal Sindaco di Pollica il 31 luglio 2009.Dopo una serie di rinvii sembra che il processo sia entrato nel vivo, di seguito video delle ultime udienze:
Udienza del 3 maggio 2011
Viene interrogata, come teste indicata dal PM, Grazia Serra, nipote di Francesco Mastrogiovanni, che assieme al fidanzato Marco G. il pomeriggio del 3 agosto 2009 si sono recati presso il reparto di psichiatria dell'ospedale di Vallo della Lucania. Ai due non viene consentito di fare visita al familiare che muore durante la notte successiva.Seguono interviste all'avv. Caterina Mastrogiovanni (parte civile) e ad avvocati degli imputati.La prossima udienza il 17 maggio 2011
Udienza del19 aprile 2011
(di Ermanno Forte, da Il Giornale del Cilento 20 aprile 2011)
Carmela Santi di TG SET intervista l'avv. Giacchino Di Palma -- legale Telefono Viola -- e il prof. Giuseppe Galzerano -- membro comitato verità e giustizia per Francesco Mastrogiovanni.
Udienza 19.04.2011 Processo Mastrogiovanni
Udienza del 5 aprile 2011
Francesco Mastrogiovanni era stato internato contro la sua volontà dopo essere stato prelevato con la forza dai Carabinieri presso il camping dove si trovava in vacanza. La "cattura" del pericoloso criminale venne effettuata utilizzando uno sproporzionatissimo dispiegamento di forze in ragione della circostanza che nella richiesta di TSO, veniva definito «noto anarchico» e personaggio «pericoloso socialmente, intollerante ai carabinieri», insuscettibile di ravvedimento insomma.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale cui nel frattempo si sono rivolti i familiari in data il 19/1/2010 ha emesso un' ordinanza (di cui alleghiamo di seguito le prime due pagine) in cui si parla di sequestro di persona e maltrattamenti gravi compatibili con le cause della morte.
Il processo ha inizio il 28 giugno 2010 e vede rinviati a giudizio medici e infermieri del reparto di psichiatria dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Queste "persone" sono accusate di omicidio preterintenzionale, sequestro di persona e falso. L'intera componente del reparto ospedaliero è stata ritenuta responsabile di aver legato al letto di contenzione il compagno «con fasce strette che gli strofinavano la ferita che aveva al polso fino alla carne viva», senza che gli sia stata offerta nemmeno la possibilità di bere e di mangiare. I fatti denunciati sono stati ritenuti talmente evidenti da prevedere il giudizio immediato (fissato appunto al 28 giugno) scavalcando la fase dell'udienza preliminare.
Dalla lettura dell'ordinanza del G.I.P. Marrone, infatti, si può apprendere che Mastrogiovanni «Fino alle 12.41 è cosciente, non appare aggressivo e alle 12.45 si sottopone a trattamento dei sanitari facendosi iniettare una siringa intramuscolo. Alle 12.55 è così tranquillo che si prepara da solo il letto e mangia il cibo fornito dall'ospedale. È l'ultima volta che gli sarà consentito di alimentarsi, poiché alle 13.08 si adagia sul letto e rimane tranquillo fino al momento in cui gli saranno applicate le fasce di contenzione. Da quel momento non sarà più slegato, né gli saranno forniti acqua e cibo, e ciò fino al momento della sua morte». 18 le persone imputate della morte del compagno.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale cui nel frattempo si sono rivolti i familiari in data il 19/1/2010 ha emesso un' ordinanza (di cui alleghiamo di seguito le prime due pagine) in cui si parla di sequestro di persona e maltrattamenti gravi compatibili con le cause della morte.
Il processo ha inizio il 28 giugno 2010 e vede rinviati a giudizio medici e infermieri del reparto di psichiatria dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Queste "persone" sono accusate di omicidio preterintenzionale, sequestro di persona e falso. L'intera componente del reparto ospedaliero è stata ritenuta responsabile di aver legato al letto di contenzione il compagno «con fasce strette che gli strofinavano la ferita che aveva al polso fino alla carne viva», senza che gli sia stata offerta nemmeno la possibilità di bere e di mangiare. I fatti denunciati sono stati ritenuti talmente evidenti da prevedere il giudizio immediato (fissato appunto al 28 giugno) scavalcando la fase dell'udienza preliminare.
Dalla lettura dell'ordinanza del G.I.P. Marrone, infatti, si può apprendere che Mastrogiovanni «Fino alle 12.41 è cosciente, non appare aggressivo e alle 12.45 si sottopone a trattamento dei sanitari facendosi iniettare una siringa intramuscolo. Alle 12.55 è così tranquillo che si prepara da solo il letto e mangia il cibo fornito dall'ospedale. È l'ultima volta che gli sarà consentito di alimentarsi, poiché alle 13.08 si adagia sul letto e rimane tranquillo fino al momento in cui gli saranno applicate le fasce di contenzione. Da quel momento non sarà più slegato, né gli saranno forniti acqua e cibo, e ciò fino al momento della sua morte». 18 le persone imputate della morte del compagno.
Prossima udienza 3 Maggio 2011
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