Fatto a pezzi anche il sesto platano di Santa Teresa a via Porto
Anche l’ultimo pericoloso platano sovversivo è stato abbattuto! L’infame, scampato alla prima mattanza di aprile, continuava ad ostacolare il progresso!.
E così anche l’ultimo platano di Santa Teresa è stato segato perché d’intralcio alla costruenda nuova Salerno. Il sesto, quello che si trovava lungo via Porto fatto a pezzi senza pietà dagli operai della ditta incaricata dal Comune.
Di lì dovrà passare la nuova strada prevista dal progetto Porta Ovest, di lì dovrà passare la nuova via d’accesso monumentale al Crescent. Naturalmente diranno che era vecchio, naturalmente diranno che era malato, naturalmente diranno che non era certo una palma! Naturalmente diranno che era pericoloso e che poteva causare incidenti stradali visto la sua prossimità alla strada. Naturalmente potranno dire quello che vorranno: per noi è solo un altro spietato oltraggio nei confronti della natura. Nella città "giardino incantato", per gli alberi veri la vita è un incubo!!!
L'ergastolo ostativo.. essere morti vivendo in carcere.. troppo comodo credere che non esiste ma in realtà questa è la pena detentiva maggiore in Italia. Dal 1992, per particolari categorie di reati, l'ergastolo è diventato una tortura medioevale. Con l'ergastolo ostativo, infatti, cessano tutti i benefici di legge e quindi dal carcere non esci mai, anzi diventa una tomba. Per saperne di più Urladalsilenzio
Il suicidio dei cattivi
(Carmelo Musumeci)
“Non rendere a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini”
( Rm 12,17 )
“Simone la Penna morto in cella per denutrizione”. In carcere ormai la morte è di casa, si muore come se fosse una cosa normale. Eppure molti non sanno che togliersi la vita in carcere è molto più doloroso che ammazzarsi fuori. “Con il suicidio del 32 enne cittadino sloveno a Bologna salgano a 7 i detenuti che si sono tolti la vita in ottobre e a 58 da inizio anno: 48 si sono impiccati, 6 asfissiati con il gas della bomboletta da camping, 3 avvelenamenti da mix di farmaci e 1 dissanguato dopo essersi tagliato la gola.” ( Fonte: Osservatorio permanente sulle morte in carcere di RistrettiOrizzonti )
Molte persone aldilà del muro di cinta mi scrivono e mi chiedono spesso perché i detenuti in carcere si tolgono la vita. Forse in galera ci si uccide perché la stanza assomiglia ad una bara e mentre in una cassa da morto hai la fortuna di stare da solo, in una cella spesso sei messo uno sopra l’altro, in due, tre, quattro, cinque persone o più. Forse in galera ci toglie la vita per togliere il disturbo e non essere di peso a questa società, perché meglio non esistere che annegare nella disperazione. Forse in galera ci si suicida semplicemente perché alcuni non accettano l’assoluta disumanità del carcere, dato che nelle carceri italiane la vita è priva di significato. Forse in galera ci si uccide perché con il passare degli anni la maggioranza dei detenuti perde la facoltà di pensare, di lottare e di andare avanti. Forse in galera ci toglie la vita perché molti di noi vivono senza sentirsi vivi e consciamente o incosciamente invidiano e imitano chi ha avuto il coraggio di farlo. Forse in galera ci si suicida semplicemente perché la morte ti fa vedere la libertà e tutto quello che desideri dalla vita. Forse in galera ci si uccide perché per molti di noi la morte rimane l’ultima speranza, quella a portata di mano. Forse in galera ci si toglie la vita semplicemente perché la morte è l’ultimo atto d’amore alla vita. Forse in galera ci si suicida perché quando stai morendo hai il vantaggio d’immaginare tutto quello che vuoi, anche quello di morire libero. Forse non lo so perché dall’inizio dell’anno in una popolazione di 68 mila detenuti si sono tolti la vita 58 persone, bisognerebbe domandarlo ai nostri governanti. Diciamoci la verità: tutti lo pensano, ma sono pochi coloro che dicono che le carceri in Italia non sono solo luoghi di sofferenza, solitudine e abbandono, ma sono anche luoghi dove le persone sono tenute come animali allevati in cattività. E negli istituti italiani non esistono diritti, perché è inutile averli se non c’è nessuno che li fa rispettare. Il carcere dovrebbe produrre legalità, rispetto dei diritti umani e sicurezza, dentro e fuori dalle sue mura, e non morte. “Non si sarebbero accorti che lentamente si stava spegnendo”(Il Messaggero, martedì 26 ottobre 2010 ) Diciamoci la verità: nelle carceri italiane non esiste lo Stato di diritto, ma un gruppo di burocrati che gestisce le persone che ci lavorano e i carcerati, che scontano una pena a volte in un modo violento, tragico e illegale. Il carcere con queste modalità e con questi funzionari non recupera un bel nulla, ma piuttosto elimina, distrugge e ammazza. Diciamo la verità: in Italia il carcere ha una funzione sociale e di controllo del male minore per poter nascondere a fare crescere di più il male maggiore. E diciamo l’ultima verità: esiste la mafia che uccide, ma esiste anche la corruzione politica, finanziaria, mediatica, imprenditoriale, istituzioni mafiose che in carcere non ci vanno mai.
Vittorio Arrigoni Atttivista ucciso a Gaza 04.2011
Ci@o Vittorio
Palestine Libere
Salerno 10.01.009 Video
--------Vita Terra e Libertà-------
Con la palestina che resiste
Presidio palazzo della Prefettura
A-Films
a-films è un collettivo autonomo anarchico attualmente presente in europa e in medio oriente. questo collettivo organizza workshops che riguardano la realizzazione di video in diversi paesi del medio oriente, specialmente all’interno di campi profughi palestinesi.
SocialVideoZoneSquatting_Tv(A)utoproduzioni video dal basso.
Si tenta di rendere visiva una realtà della città occultata dai media informativi locali.
Finalizzati ad una difesa sociale sosteniamo problematiche come , l'antimafia politica,la difesa dei diritti fondamentali. la strenua difesa di spazi liberi ,reddito minimo per tutti, lavoro, casa, sanità pubblica, il problema droga proponendo soluzioni alternative come la riduzione del danno,le narcosale inserite in un percorso graduale e di reinserimento totale.
Gary Webb cominciò la propria carriera giornalistica con il Kentucky Post, per poi passare al Cleveland Plain Dealer e, nel 1988, al San José Mercury News. Nel 1990, insieme ai suoi co-redattori, ha ricevuto il premio Pulitzer per la copertura del disastroso terremoto di Loma Prieta. Nell'agosto 1996 il San José Mercury pubblicò la più famosa ricerca investigativa di Gary Webb, intitolata Dark Alliance, che conferì al giornalista notorietà su scala internazionale. Grazie a quest'inchiesta ricevette il premio di "Journalist of the year" da parte della Bay Area Society of Professional Journalists e, nel 1997, quello di "Media Hero Award" assegnatogli dal II Congresso Annuale Media & Democracy. Nel 1999 l'inchiesta Dark Alliance sarà pubblicata anche come libro, con l'aggiunta di molte nuove citazioni di fonti.Links di riferimento:http://www.narconews.com/darkalliance/index.htmhttp://www.narconews.com/darkalliance/drugs/start.htm http://www.lycaeum.org/drugwar/DARKALLIANCE/ Gary Webb vive
In memoria di Gary Webb cliK
Il 10 dicembre 2004 Gary Webb fu trovato morto, con due colpi di fucile alla testa. Le autorità hanno classificato la sua morte come "suicidio", ma permangono diversi dubbi. Infatti, è estremamente improbabile che un suicida riesca a spararsi una seconda volta dopo essersi già colpito alla testa; inoltre, pochi giorni prima di morire aveva confessato ad alcuni amici d'aver ricevuto minacce di morte e di essere pedinato.
Gary Webb Vive Clik
Nella sua inchiesta Dark Alliance Gary Webb sostiene che il traffico di droga a Los Angeles, negli anni ottanta, fu gestito da salvadoregni che destinavano i proventi al finanziamento dei Contras, movimento contro-insurrezionale del paese centroamericano sostenuto dagli USA. Secondo la documentazione presentata da Webb, tale manovra illecita fu condotta con la piena acquiescenza del governo federale e della CIA, che anzi ostacolarono le indagini della DEA.
Il 3 ° annuale NYC anarchica Film Festival in onore diBrad Will, il nostro compagno e collega, assassinato dalla polizia, si svolge il Venerdì,10 aprile 2009sulla Lower East Side.
La terza conferenza annuale NYC anarchica Film Festivalsarà vetrina contemporanea di documentari e video su eventi correnti e movimenti sociali di resistenza palestinese al terrore israeliano a Gaza per la sommossa popolare e recenti scontri che hanno colpito la Grecia istantanea.Registi presenteranno video su ambientalismo radicale, il femminismo radicale, e dei movimenti per la giustizia, come la continua lotta per i diritti umani a Oaxaca, Messico. Vedere i video di coraggiosa resistenza dell' India per l'Europa, in America Latina, negli Stati Uniti dove il dissenso è criminalizzato come il terrorismo.
05:00 - Experimental Video - Video arte accattivante l'idea di sé, la creatività e il nostro rapporto con lo Stato
18:00 - Siamo Everywhere - Progetti anarchico, azioni e narrazioni provenienti da tutto il mondo. Video dal Messico, Palestina, Europa, Europa dell'Est e Asia
07:00 - Squat Me - film sul recupero dello spazio pubblico e privato per il bene comune. Seguita da discussione
08:00 - Giustizia Ambientale - Film si occupano di questioni della giustizia ambientale dalla Nigeria a Copenaghen per gli Stati Uniti.
21:00 - La Polizia di Stato - Film sulla repressione dei movimenti di resistenza negli Stati Uniti e altrove. La democrazia 101 un film sulla tattica della polizia durante le proteste del G20 a Pittsburgh lo scorso settembre.
10:00 - L'insurrezione Ora - da New York a Grecia - Fuck The Police - Presenta circa occupare tutto attuali progetti in California e coinvolgente film sulla ribellione anarchica in Grecia
11:00 - Sorpresa Real Time perfomance audio interattivi da parte dei membri del vuoto collettivo da Atene e altri ospiti.
Ucciso in Mexico Politicamente anarchico, lavorava per Indymedia quando fu assassinato il 27 ottobre 2006 a Oaxaca, in Messico.......... 20 ottobre 2008 il governo messicano ignora le prove schiaccianti.
Brad Will memory
20 ottobre 2008 Il governo messicano ignora le prove schiaccianti dell'omicidio.