ADHD malattia inventata
No Agli psicofarmaci ai bambini
La PSICHIATRIA COME CONTROLLO SOCIALE al servizio dei poteri economici.
Adhd malattia inventata
Oggi il metilfenidato è il farmaco più prescritto al mondo per il trattamento dell'Adhd. Stime indicano che più del 75% del metilfenidato utilizzato viene prescritto a bambini sotto i 12 anni. L'incidenza di Adhd nella popolazione è stimata intorno al 4%, la prescrizione di Ritalin negli Stati Uniti intorno al 1.5%. Effettuando però una distinzione per fasce d'età si evidenzia che, in alcune zone degli Stati Uniti, il 10-12% dei bambini tra i 6 e i 12 anni è in terapia con Ritalin. Il che significa un business di centinaia di milioni di confezioni l’anno.
si puo aggiungere a quello che è stato detto che la sostanza in questione cosa che si omette porta dipendenza per cui quasi certamente per un bambino significa fare uso vita natural durante di un farmaco e non per sua scelta inoltre questa sostanza con l’aggiunta di alcool diventa un cocktail devastante ritalin (uno stimolatore), alcool (ún depressore)`equivale ad uno speed bool fatto in casa che detto intermini di droghe ero+coca .
inoltre provate a tradurre tutto questo in denaro per la multinazionale
PSICHIATRIA COME CONTROLLO SOCIALE al servizio dei poteri economici.
E così ci si chiude gli occhi di fronte ad una realtà sociale fatta di disoccupazione, alienazione, spersonalizzazione, televisione (un'altra droga!), fatta di quartieri ghetto privi di qualsiasi tipo di servizi, di un sistema scolastico che non lascia alcuno spazio alla libertà ed all'iniziativa dello studente.
No alle anfetamine per i bambini-No Agli psicofarmaci ai bambini
Chiara GAZZOLA
DIVIETO D'INFANZIA
Psichiatria, controllo, profitto
Il comportamento dei bambini non sempre soddisfa le aspettative della comunità adulta. Dei disagi infantili si preoccupa sempre meno la pedagogia e sempre di più la psichiatria e la genetica. La diagnosi ADHD (sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività) rappresenta l’esempio più eclatante.
Le cure chimiche previste (come il Ritalin) interferiscono nella crescita a livello neurologico, la diagnosi considera il soggetto malato a causa di un comportamento “non idoneo” ad una società sempre più omologata e omologante. Se si ritiene che l’ambito sociale e relazionale, nel quale un bambino cresce, sia poco importante e si incasella come patologia ogni comportamento che non rispecchia i canoni di presuntuosi obiettivi formativi, la soluzione verrà demandata ad esperti che si avvalgono di cure farmacologiche invasive. Così si distrugge l’infanzia, la fantasia, la libera espressività; su tutto ciò cala un sipario di silenzio che va rialzato.
http://isole.ecn.org/antipsichiatria/home.html
Giu' Le Mani Dai Bambini: Tavola rotonda nazionale, Torino 28 maggio 2005 - Comitato Giu'LeManidaiBambini ONLUS video
http://www.archive.org/details/giulemanidaibambini_2005
http://www.archive.org/details/giusto_dottore [video di osp.autogestito]
http://www.youtube.com/watch?v=SIx6HO-SP1I&feature=user
Ritalin anfetamine per vittime innocenti- BeppeGrillo
Ulteriori fonti:
http://www.erowid.org/cgi-bin/search/htsearch.php?method=and&restrict=&format=long&config=htdig&exclude=&words=ritalin [tutto o quasi sul ritalin]
http://it.wikipedia.org/wiki/Metilfenidato [
http://www.donttouchthechildren.org
www.ccdu.org
www.cchr.org
Eppure, l'Istituto Nazionale per la Salute Mentale degli USA (NIMH) ha dichiarato nel 1999 che il Ritalin e gli altri stimolanti utilizzati per l'ADHD “sopprimono i sintomi ma non curano il disturbo”. La Food and Drug Administration (FDA) non ha mai approvato la somministrazione di stimolanti per la fascia sotto i sei anni, eppure il Ritalin viene somministrato ora anche ai lattanti. In una ricerca del 1971, si sono analizzati 83 bambini a 2-5 anni di distanza dalla diagnosi di ADD o ADHD (il 92% di essi era stato trattato con Ritalin). Ecco i risultati: 60% dei bambini erano ancora iperattivi e studiavano poco (la ragione per la quale veniva loro somministrato il Ritalin), ma in più erano diventati ribelli; 59% avevano avuto guai con la polizia; 23% erano stati portati ad una caserma di polizia una o più volte; 58% erano stati bocciati almeno una volta; 57% avevano difficoltà di lettura; 44% avevano difficoltà con l'aritmetica; 78% trovavano difficile restare seduti a studiare; 59% erano considerati dalla scuola ragazzi con problemi disciplinari; 52% erano distruttivi; 34% avevano minacciato di uccidere i loro genitori; 15% avevano parlato di suicidio o l'avevano tentato.
Il metilfenidato (MPH) è un analogo delle anfetamine, stimolante utilizzato in medicina per il trattamento del disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD) in bambini e in adulti. Viene anche impiegato per trattare sintomi di traumi cranici e i sintomi diurni di stanchezza indotti dalla narcolessia. Trova impiego anche nel trattamento della sindrome da affaticamento cronico. È commercializzato negli Stati Uniti sotto il nome di Ritalin, Ritalina, Concerta (capsule a rilascio prolungato), Metadate, Methylin e Rubifen, come racemo. Focalin è un preparato che contiene invece solo l'enantiomero destrogiro del metilfenidato.
In Italia è possibile venderlo dall'otto marzo 2007 [1], la data nella quale è stata dato il via libera alla vendita sotto prescrizione medica.
Storia
Il metilfenidato è stato brevettato nel 1954 dalla Ciba Pharmaceutical Company (successivamente diventata Novartis) e inizialmente era utilizzato per il trattamento della depressione, sindrome da affaticamento cronico e narcolessia. A partire dagli anni '60, viene impiegato per il trattamento dei bambini affetti da ADHD, che a quel tempo era chiamata "disfunzione cerebrale minima". Oggi il metilfenidato è il farmaco più prescritto al mondo per il trattamento dell'ADHD. Stime indicano che più del 75% del metilfenidato utilizzato viene prescritto a bambini. L'80% delle prescrizioni è per bambini di sesso maschile. L'incremento sostanziale delle prescrizioni si è avuto negli anni novanta, specialmente negli Stati Uniti, anche perché la diagnosi di ADHD è stata accettata ampiamente nella comunità medica americana.[citazione necessaria]
Il Ritalin viene prodotto negli Stati Uniti, anche se il metilfenidato è prodotto anche in Messico e Argentina, grazie a particolari accordi commerciali tra le case farmaceutiche locali e la Novartis. La vendita di metilfenidato è approvata in alcuni stati europei, come il Regno Unito e la Germania, ma il numero di prescrizioni è nettamente inferiore al dato statunitense. Il giro d'affari di questa molecola, per i soli Stati Uniti, ammonta ad oltre 2 miliardi di dollari l'anno
Nel 2000 l'FDA ha approvato Concerta, una formulazione a rilascio prolungato che permette una singola somministrazione giornaliera. Studi mostrano che queste formulazioni sono efficaci quanto quelle tradizionali.
Nell'aprile 2006 è stato approvato un cerotto per uso transdermico chiamato Daytrana. Sarà disponibile a breve negli Stati Uniti nelle dosi da 10, 15, 20, o 30mg.[2]
Effetti
Il metilfenidato è uno stimolante del sistema nervoso centrale. Ha un effetto calmante, e riduce il comportamento impulsivo nei bambini affetti da ADHD; medesimi effetti negli adulti.
Il metilfenidato ha effetti collaterali inferiori a quelli prodotti da altre anfetamine analoghe. [3] Una bassa dose di metilfenidato è generalmente ben tollerata.
Il meccanismo d'azione del metilfenidato, alla stregua di molte altre anfetamine, è tuttora poco conosciuto. Alcuni ricercatori sostengono che l'ADHD sia causato da uno squilibrio dei recettori della dopamina, e il metilfenidato agisce da inibitore del reuptake della dopamina, incrementandone i livelli del neurotrasmettitore nel cervello e bloccando parzialmente i mediatori che lo rimuovono dalle sinapsi. [4] Questo potrebbe spiegarne l'efficacia.
Negli Stati Uniti il metilfenidato è classificato come sostanza controllata in tabella II, insieme ad altre molecole di riconosciuta attività medica ma caratterizzate da elevato potenziale d'abuso. Per le convenzioni internazionali è inserito in tabella II dalla Convention on Psychotropic Substances. [5] In Italia è soggetta alla disciplina del DPR 309/90, tabella I. Sono stati segnalati casi di abuso tra ragazzi ed adolescenti che frantumavano le pastiglie per assumerle per via nasale, con un effetto paragonabile all'assunzione di cocaina. Assunto per via orale ai dosaggi terapeutici è improbabile che possa dare effetti paragonabili ad altre droghe eccitanti come cocaina ed ecstasy.
Alcuni studenti abusano di Ritalin con lo scopo non dimostrato di aumentare le proprie prestazioni scolastiche, prima di esami e lavori particolari. [6]
Alcuni utilizzano il metilfenidato per combattere i sintomi negativi del consumo di alcool. Le conseguenze di questa assunzione concomitante sono potenzialmente gravi.
Studiosi finlandesi hanno recentemente riportato i risultati di un piccolo studio clinico, che indica che il metilfenidato, in formulazione a rilascio controllato, risulta più efficace del placebo nel ridurre l'autosomministrazione di anfetamina per via endovenosa in soggetti che sono affetti da grave dipendenza da tale stimolante [7].
Formulazioni
La maggior parte delle formulazioni contengono un racemo 50:50 di destro-metilfenidato e levo-metilfenidato, anche se l'enantiomero farmacologicamente attivo è solo quello destrogiro. Il Focalin costituisce un'eccezione, in quanto contiene soltanto il destro-metilfenidato. È assunto più rapidamente della formulazione racemo.
Critiche
Sovra-prescrizione
Una considerevole parte della comunità scientifica critica l'uso del metilfenidato nei bambini, considera inopportuno il trattamento di bambini con sostanze stupefacenti, tanto più che il numero di bambini trattati è aumentato drasticamente negli anni. I sostenitori rispondono che questa preoccupazione sia infondata. Il problema è particolarmente vivo negli Stati Uniti, zona in cui la percentuale di bambini trattati con Ritalin è notevolmente superiore ad ogni altro paese nel mondo. L'incidenza di ADHD nella popolazione è stimata intorno al 4%, la prescrizione di Ritalin negli Stati Uniti intorno al 1.5%. Effettuando però una distinzione per fasce d'età si evidenzia che, in alcune zone degli Stati Uniti, il 10-12% dei bambini tra i 6 e i 12 anni è in terapia con Ritalin. [8] Studi mostrano come il 12.5% dei bambini che rispondono ai criteri del DSM-III per la diagnosi di ADHD siano in trattamento con farmaci stimolanti come il metilfenidato. [9] Altri studi ancora mostrano come in alcune scuole statunitensi la prescrizione raggiunga il 50% degli alunni maschi[citazione necessaria]. A seguito di queste polemiche, in Italia si è attivato un consorzio nazionale di farmacovigilanza dal nome "Giù le Mani dai Bambini" [2] che protesta contro la somministrazione indiscriminata di psicofarmaci - metilfenidato in particolare - a bambini ed adolescenti. Questo comitato raggruppa oltre centoquaranta realtà del terzo settore[citazione necessaria] - incluse associazioni professionali ed Ordini dei Medici, nonché singoli pediatri, psicologi, psichiatri, pedagogisti - ed ha espresso le proprie tesi scientifiche con un documento di consenso di respiro nazionale ("Consensus ADHD") [3] lanciato a Torino dall'Ospedale San Giovanni Battista Molinette nel maggio 2005, documento che riassume le tesi scientifiche del comitato - contrarie alla somministrazione del farmaco - e che ha ottenuto oltre 240.000 sottoscrizioni di "addetti ai lavori", tra individuali e collettive[citazione necessaria]. Alle critiche presenti nel documento, ritenute in alcuni punti non scientificamente fondate, l' Istituto Superiore di Sanità ha però risposto con l'istituzione di un sito di informazione scientifica finalizzato a garantire una corretta informazione sanitaria ai genitori ed agli insegnanti dei bambini affetti da ADHD.
Dipendenza
Alcuni ipotizzano che la prescrizione di anfetamine predisponga i bambini ad un abuso di altre sostanze nell'adolescenza. Nonostante ciò esistono studi che affermerebbero il contrario. [10] Questo studio però non risolve la diatriba sull'uso dello stesso metilfenidato come droga d'abuso.
Effetti a lungo temine
Poiché l'uso prolungato del metilfenidato era raro prima degli anni '90, gli effetti neurologici a lungo termine non sono stati ancora indagati approfonditamente. Studi effettuati sulle anfetamine suggeriscono però che possa esistere un rischio effettivo a carico del sistema dopaminergico. Alcuni studi effettuati su ratti vanno in questa direzione. [11] È tuttora ignoto se ciò possa valere per le capacità cognitive degli uomini.
Uno studio del 2005 non ha evidenziato sintomi neurologici statisticamente significativi dopo un trattamento di 2 anni, tuttavia sarebbero necessari studi a più lungo termine. [12]
Per contro, una discussa indagine della trasmissione Primetime, in onda sul network americano ABC e prodotta dal CCDU (un comitato antipsichiatrico parte della setta di Scientology) avvenuta con la collaborazione di esperti e parenti delle vittime, ha evidenziato come non solo siano possibili effetti a lungo termine, ma che anche dopo un trattamento di soli sette giorni sia possibile incorrere in effetti collaterali, alcuni dei quali potrebbero aver spinto al suicidio coloro che facevano uso delle sostanze loro consigliate[13]. Non esistono comunque conferme scientifiche indipendenti di alcuni dei peggior itimori asseriti nel video del CCDU/Scientology, che sembrano anzi essere ampiamente disconfermati dagli aggiornamenti scientifici recenti della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile.
Effetti sulla statura
Alcuni studi hanno messo in mostra un rallentamento della crescita in bambini trattati con metilfenidato. [14] Altri studi suggeriscono che questo effetto si risolva comunque nell'adolescenza. [15] [16]
Rischio di morte [modifica]
Anche se estremamente rari, sono stati segnalati casi di morte improvvisa da attribuirsi all'assunzione di metilfenidato[17]. Un recente "warning" della Food and Drug Administration ha indicato come potenziali effetti collaterali per l'assunzione a normale dosaggio terapeutico di questo psicofarmaco il rischio di ictus, l'insorgenza di crisi maniaco-depressive, la morte improvvisa per arresto cardiaco [4]
Potenziale oncogenico
I risultati restano comunque contrastanti: uno studio su ratti del 2003 mostrava totale assenza di cancerogenicità del metilfenidato racemo. [19]
Uso illecito
La "modica quantità" prevista dalla legge italiana (legge "Fini-Giovanardi") in riferimento alle droghe, è stata fissata a 180 mg di metilfenidato, oltre questa quantità si incorre nel reato di spaccio di sostanze stupefacenti, punibile con lunga reclusione e pesanti sanzioni.
Negli Stati Uniti, le autorità hanno espresso preoccupazione per la facilità con cui le confezioni di metilfenidato regolarmente acquistato possano essere dirottate sul mercato illecito.[20][21]
Secondo la DEA "L'aumento dell'impiego terapeutico di questa sostanza ha creato un aumento parallelo del suo abuso tra gli adolescenti e giovani per via nasale. I ragazzi hanno poche difficoltà ad ottenere il metilfenidato dagli amici e compagni di classe cui è regolarmente prescritto."[22]
Fonti
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Collegamenti esterni
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0. (EN) Website of anti-Ritalin advocate Dr. Peter Breggin
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0. (EN) Is metilfenidato like cocaine?
http://www.biopsychiatry.com/methcomp.htm
0. (EN) metilfenidato and cocaine have a similar in vivo potency to block dopamine transporters in the human brain
http://www.biopsychiatry.com/methcoke.htm
0. (EN) Dexmetilfenidato
http://www.amphetamines.com/metilfenidato/dexmetilfenidato.html
0. (IT) Giù le Mani dai Bambini, è il primo comitato italiano di farmacovigilanza
http://www.giulemanidaibambini.org/
0. (IT) Perché Non Accada, campagna di informazione culturale e sociale sul tema ADHD
http://www.perchenonaccada.org/
0. (IT) La Leva di Archimede - Raccolta di articoli sul Ritalin
http://www.laleva.org/it/psichiatria_e_psicofarmaci/ritalin.html
(IT) Associazione Italiana famiglie ADHD Consigli su come affrontare il problema.
http://www.aifa.it/
QUIT: Questionari Utili per Imbottire (di psicofarmaci) Tutti
Marcello Pamio – 21 maggio 2008
L’argomento è già stato trattato diverse volte. Ma nonostante tutto, non ci stancheremo mai di presentarlo, anche perché tratta della salute degli “adulti di domani”: i bambini!
Nelle scuole (nidi, elementari, ecc.) del Veneto, ma riguarda tutte le regioni d’Italia, sono partiti i cosiddetti “Quit”, i “Questionari italiani del temperamento”.
Questi test - veri e proprio screening mentali eseguiti inconsapevolmente dagli educatori e in parallelo dai genitori - sono stati concepiti per indagare il comportamento e il temperamento dei bambini.
Ma cosa s’intende in questo caso per “temperamento”?
Risponde la psico-oncologa infantile Giovanna Axia (docente universitaria di Padova, scomparsa prematuramente l’anno scorso) nel suo libro del 2002 (preso come modello per le linee guida), “QUIT: Questionari italiani del temperamento” della casa editrice Erickson di Trento.
“La definizione più generale è che il temperamento è dato dalle differenze individuali nelle tendenze comportamentali che affondano le loro radici nella biologia, che sono presenti all’inizio della vita e che sono relativamente stabili sia in situazioni che in tempi diversi” (G. Axia, pag. 9)
Il comportamento del bambino (definito “temperamento”) quindi viene ricondotto ad un livello biologico, per non dire neurologico o genetico e quindi fisico, materiale, senza invece considerarlo nelle sue implicazioni psicologiche, ambientali, sociali, ecc.
Questa visione è molto apprezzata dalla cosiddetta “psichiatria biologica”, che vorrebbe farci credere - senza alcuna prova laboratoristica - che le problematiche chiamate mentali hanno un’origine biologica! La conseguenza è che se l’origine di una malattia è organica, fisica, la cura è a base di farmaci di sintesi (psicofarmaci).
Per tanto se il Quit nei nidi e nelle scuole elementari avrà come risultato un’alta percentuale di “bambini difficili” (come venivano definiti da Giovanna Axia) l’allarme provocherà altri screening di massa a cascata.
Per esempio «il New York Longitudinal Study ha individuato solo un 40% di bambini facili. I bambini “difficili” sono quelli che pongono molte sfide educative: irregolari, poco adattabili, paurosi e timidi di fronte alle novità, spesso mostrano un cattivo umore di notevole intensità. Per fortuna, solo il 10% dei bambini sembrava avere tali caratteristiche. Un ulteriore 15% dei bambini di quello studio vennero definiti “lenti a scaldarsi”».[1]
Dieci bambini su cento sono “difficili” e 15 su cento addirittura sono come i motori diesel: “lenti a scaldarsi”.
Logicamente i risultati dei Quit saranno certamente preoccupanti, anche perché lo scopo di uno screening di massa, qualsiasi esso sia, è proprio quello di trovare statisticamente “il malato nel sano”.
In fin dei conti, basta leggere le domande assurde per rendersene conto.
Domande del tipo: “se i bimbi agitano le mani”, “se fissano lo sguardo”, “se si preoccupano di fronte ai rumori”, ecc.
Stiamo parlando di pargoli da 0 a 12 mesi.
E’ ovvio che non ci stanno prendendo in giro, purtroppo si tratta di una vera e propria schedatura e mappatura di bambini.
Il questionario non pretende fornire delle informazioni esatte sul bambino, e neppure favorire il dialogo tra genitori e figli, genitori ed educatori e tra questi ultimi e i bambini, ma serve essenzialmente come palcoscenico per l’intervento successivo: la neuropsichiatria infantile!
Il Quit infatti è solamente la prima porta di entrata che conduce ai “Centri di riferimento regionali”, cioè ai centri deputati alla somministrazione di psicofarmaci.
Ce ne sono 103 in tutta Italia, e 13 solo nel Veneto!
Il passaggio successivo è la diagnosi del “disturbo” che sta andando molto di moda: l’Adhd.
Adhd, acronimo di “Attenction deficit hyperactivity disorder”, significa “Sindrome da deficit di attenzione e iperattività”.
Si tratta di una “malattia” inventata negli anni ’80 dagli psichiatri statunitensi e inserita nel DSM, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, vera e unica bibbia degli psichiatri a livello mondiale.
Questo importante quanto ascientifico manuale è nato nel 1952 (DSM-I), poi nel corso degli anni è stato implementato e aggiornato per arrivare alla versione ultima del 1994 (DSM-IV).
E’ così importante che la statunitense FDA (Food and drug administration), l’ente che supervisiona medicinali e alimenti, non autorizza farmaci per una malattia mentale, se questa non figura nei manuali.
La prima edizione comprendeva 112 disturbi e nell’ultima ben 374, con un aumento del 234%.
DSM-I (1952): 112 disturbi
DSM-II (1968): 163 disturbi
DSM-III (1980): 224 disturbi
DSM-III-R (1987): 253 disturbi
DSM-IV (1994): 374 disturbi
L’Adhd è stata inserita nel 1980 nella versione III del manuale.
E’ bene sapere che tutti i 374 “disturbi mentali” (nell’ultima edizione) elencati in questo libro sono solamente delle “definizioni” e non si basano su esami scientifici o test di laboratorio.
Quindi la psichiatria, se usiamo i canoni della riproducibilità galileiana, è una non-scienza.
E infatti non lo è, anche perché gli psichiatri statunitensi (quelli che compilano il DSM), riuniti nella potentissima casta dell’APA (American psychiatric association), votano l’entrata o meno di un “nuovo” disturbo per alzata di mano. Cosa c’è di meno scientifico?
Quando è stata l’ora di inserire l’Adhd nel manuale, la maggioranza degli psichiatri hanno alzato la mano e il gioco è stato fatto. Non sappiamo la percentuale di coloro che hanno votato a favore o contro, ma sappiamo molto bene qual è la percentuale di psichiatri statunitensi che hanno intrallazzi con i produttori di psicofarmaci (consulenze, conferenze, testimonial, ecc.).
Il 56% (quindi oltre la metà) hanno avuto rapporti di collaborazione, ma si arriva purtroppo al 100% tra coloro che hanno curato la sezione dei disturbi dell’umore e su quelli schizofrenici/psicotici!
Per tanto i disturbi mentali inseriti nel DSM vengono votati da persone che hanno interessi economici con le stesse lobbies che producono i medicinali che saranno usati per “curare” proprio quei disturbi…Come conflitto d’interessi non c’è che dire.
Anche l’Adhd, inserita nel 1980 nella versione DSM-III non è estranea a tali interessi.
La cura ufficiale per questo “disturbo” si basa su numerose molecole psicoattive: Adderall, Concerta, Dexedrine, Strattera e Ritalin. Quest’ultimo è certamente il più famoso e il più consumato a livello planetario.
Il Ritalin era per così dire “illegale” (anche se veniva regolarmente prescritto seppur con qualche limitazione) fino dal 1989 perché i tossicodipendenti andavano in farmacia e lo usavano come sostituto dell’eroina.
Il Metilfenidato, il principio attivo del Ritalin, era catalogato nella Tabella I degli stupefacenti (dal Ministero della Salute italiano) assieme a cocaina, morfina, eroina, lsd, oppiacei, mescalina, amfetamine, ecc.
Ora è stato tolto da questa tabella: come mai?
Cos’è successo nel frattempo…
Cronologia di un misfatto
Ottobre 2000
Il Ministero dalla salute e la CUF (Commissione unica per il farmaco) chiedono alla Novartis di Basilea (produttrice del Ritalin) le procedure per la registrazione del farmaco.
Ottobre 2001
La felicissima Novartis risponde che sta effettuando tutte le procedure per la registrazione.
Parte lo screening mentale sotto il nome ”Progetto Prisma”, Progetto salute mentale degli adolescenti su 5.627 bambini (nelle città di Milano, Roma, Cagliari, Pisa, Rimini, Lecco, Conegliano Veneto), alla ricerca dell’Adhd.
Giugno 2002
Il SINPIA, la Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza pubblica le “linee guida”…
Anno 2002
Viene pubblicato dal Centro Studi Erickson di Trento il libro: “QUIT, questionari italiani dei temperamenti” a firma della D.ssa Giovanna Axia.
Marzo 2003
A Cagliari si tiene un’importante conferenza sul consenso in merito all’Adhd.
Luglio 2003
La CUF riclassifica il Metilfenidato e approva la terapia farmacologica dell’Adhd.
Febbraio 2004
L’Istituto superiore di sanità e l’Agenzia del farmaco attivano il “Registro nazionale Adhd”.
8 marzo 2007
Arriva l’autorizzazione alla commercializzazione in Italia di due potenti psicofarmaci: il Ritalin (Novartis) e lo Strattera (Eli Lilly).
Oggi il Ritalin, grazie a due governi (destra e sinistra le due ali dello stesso avvoltoio: il potere economico) è stato prima sdoganato e poi commercializzato, e inserito nella Tabella IV degli psicofarmaci.
E poi dicono del sangue liquefatto di San Gennaro.
Questo è un vero miracolo: una molecola catalogata come “droga” di punto in bianco diventa uno “psicofarmaco”.
Al Ritalin si è aggiunto ultimamente lo Strattera (atomoxetina) della Eli Lilly.
Qui non si vuole puntare il dito contro un prodotto di sintesi piuttosto che un altro (nonostante i devastanti effetti collaterali), anche perché eliminato il Ritalin o lo Strattera ce ne sono altri dieci pronti a sostituirli.
Il punto cruciale, su cui tutti i genitori ed educatori dovrebbero riflettere, è la diagnosi.
Una diagnosi fatta esattamente con il medesimo “rigore scientifico” del Quit: domande a test!
Nove per la Disattenzione e altrettante per l’Iperattività.
Tre sono le risposte possibili, ognuna con un punteggio: “mai” (=0), “qualche volta” (=1), “spesso” (=2), “molto spesso” (=3).
Se il totale di questo pericolosissimo gioco è maggiore o uguale a 14 il bambino potrebbe essere MALATO, ed entrare in quei “Centri di riferimento regionali”, e magari tornarsene a casa con la “pastiglietta della felicità” in tasca.
E poi dicono che la numerologia non è una scienza esatta: salute e malattia di un bambino dipendono da un NUMERO!
SCALA INSEGNATI
per l’individuazione di comportanti di Disattenzione e Iperattività nel bambino
(modificato da: DMS IV APA 1995 e Scale SDAG Comoldi, Garclinale, Masi, 1996)
Scala A (Disattenzione)
1. Incontra difficoltà a concentrare l'attenzione sui dettagli o compie errori di negligenza.
2. Ha difficoltà a mantenere l'attenzione sui compiti e sui giochi in cui è impegnato.
3. Quando gli si parla sembra non ascoltare.
4. Pur avendo capito le istruzioni e non avendo intenzioni oppositive, non segue le istruzioni ricevute o fatica a portarle a compimento.
5. Ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle sue attività.
6. Evita, non gli piace o è riluttante ad affrontare impegni che richiedono uno sforzo mentale continuato (come i compiti di scuola).
7. Perde le cose necessarie per il lavoro o le attività
(ad esempio diario, matite, libri o oggetti scolastici vari)
8. Si lascia distrarre facilmente da stimoli esterni
9. Tende a dimenticare di fare le cose
Positivo se maggiore o uguale a 14 Totale
Scala B (Iperattività/Impulsività)
1. Da seduto giocherella con le mani o con i piedi o non sta fermo o si dimena.
2. Non riesce a restare seduto.
3. Manifesta un'irrequietudine interna, correndo e arrampicandosi dappertutto.
4. Ha difficoltà a giocare o a intrattenersi tranquillamente in attività ricreative.
5. E' sempre "sotto pressione" o spesso si comporta come se fosse azionato da un motore.
6. Non riesce a stare in silenzio: parla continuamente.
7. "Spara" le risposte prima che sia terminata la domanda.
8. Ha difficoltà ad aspettare il suo turno.
9. Interrompe o si intromette nelle conversazioni o nei giochi degli altri.
Positivo se maggiore o uguale a 14 Totale
Esistono in Italia anche delle associazioni che sensibilizzano le persone sull’Adhd, ma non hanno molti dubbi sulla pericolosità delle droghe sintetiche.
Le due più importanti e influenti sono l’AIFA (Associazione italiana famiglie Adhd) e l’AIDAI (Associazione italiana disturbi attenzione e iperattività).
Nel sito ufficiale della prima, nella pagina “Amici“ (http://www.aifa.it/amici_aifa.htm) si trova scritto: “Si ringraziano per aver sostenuto le attività dell’AIFA Onlus”, e poi una lista di nomi.
Non sappiamo bene cosa intendano “per aver sostenuto”, ma i nomi che figurano sono molto interessanti:
Banca delle Marche;
Banca popolare del Lazio;
Banca popolare dell’Alto Adige;
Lions Club Merano;
Lions Club Napoli – Posillipo
Wyeth Lederle Spa;
Eli Lilly Italia Spa.
Banche e i gruppi elitari a parte, l’AIFA ringrazia per il “sostegno” due multinazionali della chimica e della farmaceutica.
Ma non due corporations a caso, ma bensì la Wyeth Lederle Spa che si occupa, tra le altre cose, di produrre farmaci per la depressione, l’ansia e l’insonnia, oltreché vaccini per l’infanzia, e la Eli Lilly che produce casualmente lo Strattera usato per “curare” l’Adhd…
L’altra grande associazione l’AIDAI invece, è stata ideata dal prof. Cesare Cornoldi dell’Università di Padova e dal Servizio sanitario di neuropsichiatria di San Donà di Piave, uno dei Centri di riferimento regionali del Veneto, cioè uno dei centri che autorizzati a somministrare psicofarmaci. Che strane coincidenze…
Coloro che a livello nazionale (se non sono a espressamente favore della somministrazione di psicofarmaci diciamo che non si oppongono più di tanto), hanno collegamenti diretti con le lobbies del farmaco e/o i Centri regionali.
In conclusione possiamo affermare che i Questionari dei temperamenti, assieme a tutti gli altri sistemi di screening mentali, partiti nelle scuole (e nidi) italiani, creano moltissimi dubbi e preoccupazioni.
Lasciando da parte la totale ascientificità, tale schedatura dei bambini cosiddetti “difficili” comporterà un’etichettatura (che lo seguirà per tutta la vita accademica e non solo) che potrà condurli verso un percorso farmacologico (per la gioia di Big Pharma), e poi una suddivisione in “classi” (per non dire “razze”) che ricorda molto da vicino le teorie eugenetiche del secolo scorso.
Questa “visione d’altri tempi”, viene affermata proprio nel libro citato prima, in merito alla convinzione di poter stabilire delle “classi, delle specie e delle razze” secondo “i criteri comportamentali, dell’intelligenza, della dimensione cerebrale e della maturazione sessuale”.
Oggi libri come “Mein Kampf“ (di Adolf Hitler) e “The Bell Curve” (dello psicologo americano Richard Herrnstein in cui vengono etichettati gli afroamericani e gli ispanici come “geneticamente disabili”) sono stati soppiantati egregiamente dal DMS…
“La scienza del miglioramento della razza darà più opportunità alle razze e alle stirpi di sangue migliore di prevalere più rapidamente sul meno adatto…”
Francis Galton (1822-1911), psicologo e antropologo inglese, inventore dell’eugenetica e cugino di Charles Darwin.
Screeneng di mass-Quit questionario
Finalmente una bella notizia: bloccato il QUIT a Venezia
Il 22 maggio 2008, l'assessore alle politiche educative di Venezia, Anna Maria Miraglia, ha bloccato i Quit!
Il questionario che Ulss 12, Municipalità e Comune di Venezia volevano introdurre nei nidi veneziani.
Tale assurda, quanto pericolosa, iniziativa stava creando serie preoccupazioni nelle famiglie consapevoli.
Venezia ha detto NO, per cui le lobbies (Big Pharma) con le loro statistiche, dovranno andare alla ricerca di altri nidi...
INTERVISTA A GIORGIO ANTONUCCI SU ADHD E PSICHIATRIZZAZIONE DEI BAMBINI
A cura del Gruppo d ’iniziativa non psichiatrica di Tradate
http://resist.noblogs.org/post/2008/06/03/intervista-a-g.-antonucci-su-adhd-e-psichiatrizzazione-dei-bambini
Cannabis un Alternativa contro ADHD
Germania. La cannabis efficace contro la ADHD
La somministrazione orale di dronabinolo, cioè di THC sintetico in capsule, allieva i sintomi del Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività. E' quanto risulta da uno studio pubblicato dall'IACM (International Association for Cannabis as Medicine), che ha sede ad Heidelberg. Secondo l'associazione internazionale per la cannabis terapeutica, che si basa su uno studio dell'Universita' di Heidelberg pubblicato sulla rivista scientifica Archives of Criminology, fumare marijuana migliora nettamente le condizioni di chi è affetto dalla ADHD, riportando verso la normalità molte attività mentali.
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