Treni ad Alta Velocità
Una breve premessa documentale che descrive le motivazioni che sostengono il rifiuto della popolazione residente nei luoghi individuati per la realizzazione della linea treni ad alta velocità-TAV.Di seguito, al DocuFilm realizzato nel 2008, attuali riprese video che testimoniano l’estrema e dignitosa difesa del territorio messa in atto dalla popolazione locale
NO TAV è un movimento attivo nella Val di Susa contrario alla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, parte del Progetto Prioritario 6 pianificato dall’Unione europea per collegare Lione a Budapest e successivamente arrivare fino al confine ucraino. L’attuale leader è Alberto Perino[1][2].
Analoghi movimenti di contestazione erano sorti nei primi anni novanta tra Firenze, Bologna e Roma. L’idea alla base della protesta è che la linea ad alta velocità progettata in Val di Susa sia un’opera inutile alla popolazione italiana ed europea, ma spinta da varie lobby che intravedono la possibilità di ingenti profitti. In particolare i No TAV evidenziano che la linea attuale (Ferrovia del Frejus) è ben sotto la saturazione e non ci sono studi imparziali che prevedano un aumento del traffico sulla direttrice Torino – Lione.
PERCHE’ NO AL TAV TORINO-LYON
In evidenza le principali ragioni di opposizione alla nuova ferrovia: ognuna di esse rimanda ad una pagina in cui le ragioni vengono motivate e documentate.
Le tesi esposte discendono da analisi di natura scientifica condotte in oltre 20 anni da docenti universitari ed esperti di economia dei trasporti, di architetture contrattuali e finanziarie, di ingegneria ambientale, da naturalisti, geologi, agronomi, medici e giudici: un “sapere” diventato bene comune del movimento NO-TAV.
NoTav perché sarebbe un’opera:
- inutile, in quanto non giustificata da ragionevoli previsioni di traffico merci e passeggeri
- dal costo insostenibile tutto a debito della spesa pubblica e proiettato sulle generazioni future erodendo ulteriormente risorse dedicabili a scuola, sanità, pensioni e stato sociale
- con un successivo bilancio di esercizio in passivo da ripianare sempre mediante la spesa pubblica
- che favorirebbe la crescita dell’intreccio perverso partiti-imprenditori-mafie: un cancro nel nostro Paese, che le grandi opere alimentano
- che avrebbe un impatto devastante ed irreversibile sul territorio attraversato, compromettendo in modo irreversibile risorse ambientali e salute dei cittadini.
Val di Susa
VideoAggiornamenti
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In questo video, si raccolgono gli orrori dello Stato che sono stati nascosti dietro alla strumentalizzazione dei manifestanti più violenti.
Lo Stato sta perpetrando in Val di Susa orribili violazioni legali e umane per difendere gli interessi di S.p.A. e di politici corrotti criminalizzando incredibilmente il popolo subente.
Stanno tentando di far credere che lo sviluppo di una società sia correlata alle grandi opere, dicono che non si deve protestare perchè “diminuisce il business del turismo”, stanno usando il ricatto di pochi e precari posti di lavoro per favorire un business inutile rispetto a quello che si potrebbe fare con gli stessi soldi usati per numerose “piccole opere” ma realmente utili per la collettività.
Se il prezzo da pagare per lo “sviluppo” è la crudeltà di uno stato fascista, dittatoriale o comunque prepotente e violento, qualcosa non torna in questo “metodo di progresso”.
MASSIMA SOLIDARIETà AL POPOLO VALSUSINO
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17/08/2011
Vile e vergognoso assalto dello Stato italiano, al gazebo degli scioperanti della fame.
Aggiornamento dellla situazione nella terra dove lo Stato combatte i cittadini.
Negli stessi giorni, il sindaco di Chiomonte (pro-TAV) lamenta un tentato incendio alla porta di casa. All’evento viene dato molto risalto mentre viene sommersa l’aggressione ai digiunanti.
Ogni volta che viene eseguito un assalto ai manifestanti, avviene contemporaneamente un evento diversivo che pone ragionevoli dubbi sulla sua casualità.
http://www.mokor.net
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Prosegue il silenzio dei media italiani, ma questo alimenta ancor più la tenacia dei valsusini e anche quella della rete.Ormai non è più solo una questione TAV, in Val di Susa lo Stato sta facendo inquietanti prove di forza sulla popolazione e i segnali sono sempre più evidenti ogni giorno che passa, mentre alla gente viene data una visione totalmente distorta di quello che lo Stato sta facendo grazie ai media italiani ormai totalmente controllati.
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No tav di sera alla stazione di Avigliana, in val di Susa hanno bloccato il treno internazionale ad alta velocità tgv diretto da Lione a Torino. Questo per la val di Susa è un treno simbolo, che dimostra l’inutilità di una ulteriore linea ferroviaria in val di Susa. Torino è collegata perfettamente a Lione e ogni giorno i treni scorrono velocemente oltre i confini.
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Due compagni si sono arrampicati sulla ruspa per impedire al crumiro che la manovrava di poter devastare la valle e ampliare la recinzione dei fortino. La valle che resisteNo_Tav_appesi_alla_ruspa_fermano_i_lavori
Fonte: NoTav Info